domenica 13 aprile 2014

Corsi e Ricorsi

 Avete presente la teoria dei Corsi e Ricorsi Storici? Quella di Giambattista Vico? Per chi non conoscesse il filosofo napoletano del 1700 la sua teoria elaborava il concetto secondo il quale esistono dei cicli nella storia che si ripetono secondo la volontà della Divina Provvidenza. Certo il 2014 è molto diverso dal diciottesimo secolo, c’è molta meno Provvidenza e i ricorsi storici sono molto più veloci, lo potete vedere per esempio da quante volte, dagli anni 70 ad oggi, i pantaloni sono diventati a zampa d’elefante per poi tornare a sigaretta. Ai tempi di Giambattista la calzamaglia andava già da 100 anni. Dunque per limiti epocali la teoria dei Corsi e dei Ricorsi Storici non poteva avere la prospettiva che abbiamo noi oggi. Non che questo ci serva ad imparare, ci mancherebbe! Prendiamo ad esempio il Ricorso Storico della Dolce Vita, ossia il periodo in cui una certa parte della popolazione senza saper fare assolutamente nulla occupa posti di rilievo e ha l’unica preoccupazione di farsi raccontare o fotografare (dipende dal periodo storico ovviamente). Per questa minoranza la Divina Provvidenza è qualcosa di estremamente reale. Basta avere qualcosa da rappresentare. Come al Marcello Rubini di Felliniana memoria bastava sostenere di avere un libro da finire, per definirsi scrittore, così ai nostri moderni Renzie basta dire di voler “cambiare verso” per essere serviti come grandi statisti. Purtroppo che la gente abbocchi o meno non è dato saperlo fino alla prima verifica diretta… e come il libro non viene completato, così le elezioni vengono allontanate. L’esempio però, badate bene, non si esaurisce nei massimi sistemi.. anzi sarebbe atto di incuria parlare solo dei mestieranti nazionali. Qualcuno mi saprebbe spiegare ad esempio perché ad Andrea Gnassi e Stefano Vitali è permesso parlare ancora dell’aeroporto? Mi devo spiegare meglio? Uno firma lettere di patronage a sua insaputa, l’altro chiama in causa gruppi lombardo-libanesi come nelle peggio trame degli anni ’80, mentre l’unica cosa che avrebbero dovuto fare entrambi, come rappresentanti della maggioranza del CDA di Aeradria, sarebbe stato chiedere conto delle perdite e ripulire dalle cariche politiche Consiglio di Amministrazione e poltrone dirigenziali. Oggi a fallimento conclamato, anche in Cassazione, non solo gli si permette di sparare slogan tramite i quotidiani, ma c’è pure qualcuno che si pregia di fargli eco. Come al solito la discriminante è la realtà, ma quanti ormai la sanno riconoscere in questo periodo di collettive allucinazioni multimediali? Non lo so, ma gli indizi che aiutano a capire ci sono e sono anche belli grossi. Prendete ad esempio le ultime dichiarazioni del magnifico duo: “Faremo di tutto affinché l’aeroporto non resti chiuso un solo giorno” Poi arriva al Fellini Riccardo Nencini, vice di Lupi al Ministero per le Infrastrutture, proprio per parlare del da farsi e non trova a riceverlo ne il Direttore Generale, ne il Curatore Fallimentare. Gnassi e Vitali? Non c’erano, ne sono sicuro, se no avremmo la rete impestata di loro foto col Vice Ministro. Dov’erano? Forse il Primo Cittadino stava finendo di scrivere un GnassiPlan o forse il fax con l’avviso l’avranno mandato al numero sbagliato, come usa fare Anas quando c’è da bloccare la viabilità. Però c’è da dire che questo non rende la dichiarazione di cui sopra meno veritiera, la rende solo incompleta. La versione integrale dovrebbe essere: Faremo di tutto, tranne quello che serve. Ora il problema è: per quanto dobbiamo continuare con questo stato di cose? Intendiamoci. Io non ho nulla contro i Gagà, presi a piccole dosi sono anche simpatici, ma non è che possiamo pretendere che amministrino qualcosa, non è nella loro natura. Allora un appello ai cittadini Riminesi. Basta, interrompiamo il ricorso storico della Dolce Vita. Liberiamo queste anime sensibili allo spettacolo e destiniamole a palcoscenici più consoni. P.S. Onestamente… questi insieme sono meglio di Ric e Gian. Potrebbero essere lo spettacolo di punta di tutte le feste paesane, dalla Sagra dello Strozzaprete alla Notte Rosa. Liberateli. 
 Davide Cardone @DadoCardone]
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