venerdì 11 aprile 2014

Vademecum Murri

Ho preparato Il Vademecum Murri per i tanti, troppi che si occupano della cosa pubblica, con posti e ruoli, politici, amministrativi, giornalistici e.. giudiziari. Ho ritenuto utile riportare, come esempio valido per la storia di Rimini, un riassunto delle puntate legate alla Colonia Murri. Non voglio invitare Jene o Gabibbi a scegliere la Città come fonte inesauribile per i loro servizi, ma riecheggiare uno scandalo temporale che percorre tutti i passaggi amministrativi, con il classico finale..fallimentare. Tralascio la parte più vecchia, parto da quando alla fine degli anni 80, con la Legge Carraro per i Mondiali di..Calcio, alla Soc. Rimini&Rimini venne concesso un sostanzioso contributo per la realizzazione, in diritto di superficie, della costruzione di un Centro Commerciale, munito del relativo Titolo Edilizio. Va precisato che per quanto riguarda la parte sud dell'area della Colonia, il cosiddetto Parco Murri, tutto si fermò subito, in quanto la specifica zonizzazione denominata Mediterranea non ottenne analogo riconoscimento. Fatta questa precisazione, significa che quando parliamo di progetto Rimini&Rimini, ci si riferisce esattamente alla porzione di area delimitata dalla recinzione in legno tutt'ora presente. Il Titolo edilizio della Rimini&Rimini, dopo l'avvio dei lavori, fu annullato dalla Regione Emilia Romagna, in quanto non conforme con le previsioni urbanistiche regionali. A questo provvedimento di annullamento, seguirono i ricorsi della Società, ad adiuvandum anche quello del Comune. Vennero tutti respinti, il fermo colonia fu totale. Questa è storia dell'era Chicchi. Inizia il dodecennale regno Ravaioli: le procedure vengono fatte ripartire attraverso un accordo con la Regione ed apposita variante urbanistica (sic)  che estendeva l'intervento Murri all'area dell'ex Lavaggio, alla stessa area Mediterranea ed anche al Lungomare antistante, che non era compreso. Al tempo dei Mondiali apparteneva ancora allo Stato. Risolti gli aspetti edilizio- urbani, c'erano da risolvere quelli contrattuali, in particolare per l'inserimento nel progetto generale, sia della parte del Lungomare, sia dell'area Mediterranea, non facenti parte dell'originaria convenzione. Ovviamente per quanto riguardava l'area dell'ex Lavaggio il problema non si poneva in quanto (diventato) di proprietà della Ditta esecutrice. L'assegnazione alla Ditta, delle due suddette aree ( lungomare e mediterranea) avvenne attraverso apposito bando pubblico un pò alla riminese. Si sapeva che non ci sarebbe stata alcuna ditta concorrente disposta a realizzare un parcheggio sotterraneo ed intervenire nei tre fabbricati a se stanti (infettivo, lavanderia e casa del custode) che una volta sistemati tornavano nelle prerogative dell'amministrazione comunale. Questo bando era propedeutico ad avere un unico soggetto appaltante l'intero Progetto Murri. Quindi scaduto il tempo della realizzazione, senza nessun intervento da parte del Comune, è un atto doveroso, anche a Rimini, avviare la risoluzione del contratto, escutere apposita fideiussione e valutare la richiesta di danni. Tutti aspetti procedurali dei quali nulla si conosce. Quando (i giornali), qualche mese fa, riportavano notizie su lavori non iniziati per l'assenza di qualche particolare permesso, hanno fatto un comico riferimento alla parte assegnata attraverso una gara. Scritta così, la responsabilità ricadrebbe sull'amministrazione comunale che avrebbe messo a bando un'opera non cantierabile, con l'ipotesi che sarebbe la stessa Ditta appaltatrice che può richiedere i danni. La Legge sugli Appalti, anche per Rimini, recita regole diverse. Vogliamo farla terminare nel classico ci siamo voluti tanto bene, stile Questura? Oppure ripetere le gesta gloriose del Volano della Zona Sud, al secolo (questo) chiamato Colonia Novarese? La necessità, si chiamerebbe dovere, anche a Rimini, di fare una doverosa chiarezza è determinata anche dall'aggravante di una situazione di effettiva difficoltà finanziaria del socio di maggioranza della Rimini&Rimini. Niente di nuovo, i colleghi riminesi sono tutti falliti cercando di concordare i..debiti. I crediti sono sistemati da tempo. Non sarebbe compito del Sindaco, anche Gnassi, obbligare una ricognizione del lungo cammino, diventato ormai una favola politica? Capisco che nelle sue previsioni originarie il Taglio del Nastro della Murri sarebbe stata una medaglia decisiva. Riuscire dove le altre aquile sindacali avevano fallito, sarebbe un colpo rianimante le bassissime quotazioni. E' come se a Palazzo Garampi fosse affisso un cartello: ci occupiamo di feste e balli, per le emergenze rivolgersi a Questore e ..Prefetto.Tantissime sono le variabili delicate che si possono aprire, sempre che vi sia qualcuno/a disposto all'indagine. Uno dei punti interrogativi che possono ipotecare i prossimi venti anni di quella infausta zona è: nel caso di fallimento della Società, finisce nell'intrigo anche il diritto di superficie concesso per il terreno dell'ex Lavaggio con la sua capacità edificatoria? Conoscendo Sindaco e Amministrazione mi sento di formulare una facile previsione: Bellariva si terrà il covo di abusivi, zanzare e ratti fino al.....2034.

P.S.
La Voce titolava di presunti acquirenti, Il mistero e gli scandali s'infittiscono