sabato 28 settembre 2019

Bergoglio e Parlo

Il verbo è una delle prerogative della cattedra papale. Rispetto ad una volta, non tanto tempo fa, le parole lasciano la sensazione di un compito dovuto. Protegge quello che rimane. Una difesa petita da una organizzazione millenaria che sta vivendo come il partito di sostegno la fase decadente della storia. Pensate che (solo) nel 1948 un Pontefice italiano fece dimettere un governo di liberazione per la presenza doverosa dei comunisti. Gli antenati, diseredati dal Pd. Sconcerto e preoccupazione sono gli stati d'animo, al di qua e al di là del Tevere, dopo la decisione della Consulta che apre al suicidio assistito. Perchè viene chiamata così la richiesta di una morte anticipata per le sofferenze che patisci? Non è tua la vita? Deve dipendere da un parroco, vescovo, cardinale, papa che non sono nemmeno sposati? Lo dico tanto per polemizzare con i pretendenti a spiegarci cos'è la vita secondo loro ed un vangelo di 2000 anni fa. Dicono messa ancora con quello spartito. Mi fermo. Ho conosciuto da vicino i radicali e per pochi attimi anche Pannella. Un grande, troppo per la misera politica all'italiana. Mi accade spesso, non sono d'accordo su tante cose dei miei preferiti al voto. I radicali sono finiti con Renzi. La Bonino sembra sulla strada della conversione come Bertinotti. Si cambia. Mai però come Grillo. Una autentica e personale delusione. Un movimento che aveva l'Italia è confluito...nel Pd. Vergognatevi. Vi fotografate in 7 al gazebo che con mille difficoltà il candidato vice sindaco è riuscito ad innalzare? Al mattino andrete in processione a salutare Gnassi? Vi spiegherà giustamente con i disegnini cosa dovete fare e dire.