giovedì 19 settembre 2019

Meno Conte

Nel Pd, il partito con più democristiani in squadra, nessuno si è sorpreso per la mossa del ducetto fiorentino. Gnassi questa volta non ha mandato il piccione al giornale amico per condividere un'altro cambio di sponsor. Ha capito che sono arrivati alla fine della commedia. Si tratta di aspettare qualche mese e due regioni. Conte, uomo molto conosciuto nello stato senza un porto sicuro, c'è rimasto male. Pensava che la sua giravolta lo avesse collocato sul gradino più alto. Comanda meno della Bellanova, ardente ed elegante donnona di Renzi. Qualche prelato però lo poteva avvertire, in confessione puoi conoscere tante cose, anche orribili. Zingaretti e Di Maio contano come prima: niente. Al giallorosso, colore poco vincente, si è aggiunto un viola poco amato dagli attori e juventini. Un amico mi ha detto che sembra il ritorno ai tre classici forni: destra, centro e..sinistra. Non ho voluto essere scortese ed interrompere i suoi sogni senili. Liberi&Belli sono la sinistra? Il Senatore di Scandicci sarà l'ago della bilancia e la punta delle richieste. Nella sua lunghissima carriera ha dato numerose prove di cinismo ed opportunismo. Un curriculum che ha diversi  imitatori. Solo alla mandria grillina impediranno di diventare dei politici di lungo corso. La loro apparizione è stata fin troppo tollerata dai cittadini presi per il fanculo. Questa sarà la prima notizia rallegrante. Anche l'arbitro è in scadenza ed i pretendenti sono sempre del partito perdente. L'ultimo regalo che ci vogliono lasciare per rallentare la sparizione è il ritorno al proporzionale...puro. Salvini adesso ha tempo, fa bene a raccogliere milioni di firme (mia) per il maggioritario. Dobbiamo essere governati da parlamentari scelti dai cittadini. Renzi è troppo furbo per fare cadere il governo. Intascherà le nomine importanti, difenderà Atlantia, farà due Tav e tre Tap. Nominerà il nuovo Presidente. Non andrà a Mosca.
M.Lugaresi