lunedì 23 settembre 2019

Noblesse Obblige

Le caustiche scintille che si dipanano dallo scontro fra l'ex enfant prodige e la compagine politica nella quale ha militato, al netto degli aspetti strictu sensu giudiziari che non sono di mia campetenza, impone alcune considerazioni. La segnalazione, nella forma dell'esposto, da cui si sono dipanate le indagini nelle vincende salite alla cronica di questi giorni è stato un cd. "atto dovuto" dall'allora assessore con delega ai L. P., pena la responsabilità etica, morale e politica dell'eventuale omissione. Questo mi pare il dato fondamentale acquisito da cui partire per chiarezza, risalente al 2015. Debbo dire quindi di non avere compreso, forse per limiti personali, le reazioni di Sindaco da una parte e quella scomposta del segretario del PD dall'altra. Il primo scomoda "la vendetta politica" per non avere assecondato, si badi: anni dopo la segnalazione, le ambizioni dell'assessore. Il secondo addirittura il giustizialismo. Va bene che "Walker Biagini Ranger" (cit. Vittorio) ha la stella luccicante appuntata sul petto, ma essendo fuori giurisdizione, il Texas non è Italia, non credo sia stato protagonista delle indagini...né faccia il magistrato. Credo che il fastidio vero sia dovuto non tanto all'esposto, quanto nell'avere indetto una conferenza stampa, tentando di squarciare quell'idilio mediatico che permea il puntino sull'Adriatico. Questo è imperdonabile! La vanità risentita, l'apparente luna di miele minacciata, dall'accendersi nuovamente le luci della ribalta sul "reietto" capace di uscire dal silenzio meritavano giusta stigmatizzazione. Biagini è davvero reo di ciò??! Forse. Non lo so e non mi interessa. Mi preme invece far notare come suoni conveniente parlare di giustizialismo, mentre si è assistiti ad interventi legislativi vergati Orlando che non si caratterizzavano certamente per garantismo, e, come il PD sia alleato attualmente con la forza giustizialista per antonomasia. Mi fa piacere questo ritrovato garantismo anche se a giorni alterni. Credo sia arrivato il momento se si vuole crescere di un'analisi che premi una maggiore presa di coscienza. Non può essere sufficiente militare e/o simpatizzare per un partito per eludere e liquidare frettolosamente ciò che è affiorato anche se in termini meramente politici e amministrativi. A questi mi limito da garantista. Vieppiu' in un Paese sistematicamente alle prese con pratiche discutibili nei rapporti fra cittadini, imprese e pubblica amministrazione. La necessità di chiarezza e trasparenza nell'opera delle amministrazioni è imprescindibile perché presidia il corretto funzionamento e la qualità della democrazia, nonché il concetto di Stato di diritto, che stridono con l'omerta' e il silenzio anche se a garanzia del consenso. In quest'ultimo l'esercizio arbitrario del potere viene contestato con una progressiva regolamentazione dell'organizzazione e del funzionamento dei pubblici poteri, che ha come scopo sia la <> sia la <> del potere, rispettivamente attraverso istituti normativi (unicità e individuabilita' del soggetto giuridico; eguaglianza giuridica dei soggetti individuali; certezza del diritto; riconoscimento costituzionale dei diritti soggettivi) e modalità istituzionali (delimitazione di ambito di esercizio del potere politico e di applicazione del diritto; separazione fra istituzioni legislative e amministrative; primato del potere legislativo; principio di legalità e riserva di legislazione; subordinazione del potere legislativo al rispetto dei diritti soggettivi e costituzionalmente definiti; autonomia del potere giudiziario). Ecco. Questa è musica! Non a caso l'affermarsi dello Stato di diritto coincide con la fine dell'assolutismo. Il Rechtsstaat, ossia la salvaguardia dei diritti e delle libertà in uno con la garanzia dello Stato sociale, è quanto di più grande sia stato raggiunto nell'evoluzione del pensiero politico e della dottrina giuridica del XIX secolo. Spiace che si citi sempre il giustizialismo, e non si sia compreso davvero cosa sia il garantismo nella sua portata complessiva e quanto sia compito di ciascuno difenderlo a prescindere da qualsiasi altro interesse. Su questi temi la bilancia pende, deve o dovrebbe almeno pendere sempre e solo da una parte: quella dei cittadini!
 P. S. Un grazie a Biagini che talvolta mi permette, sebbene indirettamente, di ripassare le basi e i principi cardini dello Stato moderno.
R.Urbinati