mercoledì 4 settembre 2019

La Fine del Vaffa

Grillo, promotore della rivoluzione, ha preso atto di avere consegnato il movimento in mano ad incapaci. L'accordo con il Pd, da lui fortemente voluto, testimonia il fallimento del Vaffa Day. L'insulto più famoso era rivolto al partito dominante nel paese. I grillini sono nati come avversari di un regime rappresentato dagli eredi di una sinistra falsa anche nella versione democristiana. La clamorosa (?) inversione di rotta iniziò dopo il contratto di governo con Salvini. Segnale, anche in questo caso, di una eterodirezione. In fondo il punto debole del grillismo è il suo agitatore più famoso. Iniziò il revisionismo perfino salutare, terminato nelle braccia di Renzi parlando di una organizzazione (?) che doveva riflettere sul futuro e sulla capacità di fare politica con Toninelli. Ha ripreso la gestione, portandola dove volevano i padroni di quel mondo che ha "sfanculato" per una vita. Quando ci sarà un Metropol anche in Italia sapremo le ragioni di una scelta caduta sullo sconosciuto Conte. Lo hanno contrapposto a Salvini obbedendo alle preghiere dell'Osservatore e agli ordini perentori arrivati dal maschiaccio francese. Per rendere più credibile la cosa hanno aggiunto anche il "dazio" di Donaldone. Grillo ha pugnalato Gigetto, come un novello Bruto, riportandolo sugli spalti del S.Paolo a lui più congeniali. Ho letto i 26 punti del programma. Ha ragione Beppe sembrano quelli della grande distribuzione. Dicono che Di Maio sia contornato da una corte doverosamente sudista. Un gossip che conta poco. Il movimento come il Pd vale niente sul mercato elettorale. Il vendersi al migliore offerente è la morte assistita di una rivoluzione finita nei bonifici parlamentari. Il contratto di governo impiegò due mesi tormentati per l'approvazione. In una settimana hanno sistemato anche la piattaforma. I fenomeni usciti dalle parti più nascoste del paese, senza arte ma disposti a tutto, sono abbandonati come profughi sul milionario transatlantico. Dovranno sopportare altri tre anni portando a casa un bottino immorale. Non troveranno Ong, potranno però raccontare a figli e nipoti la loro avventura sulle tasche dei cittadini. Grillo ha capito dai sondaggi che le stronzate su No Tav, No Vax e Acqua Pubblica non bastavano più. A Roma rimpiangono la Città di Mezzo. Termino con una inutile provocazione: prima della sparizione elettorale mi piacerebbe dibattere con la fidanzata del bagnino sulla Bolkestein, vista da un movimento che non c'è più. 
R.Urbinati