martedì 3 settembre 2019

La Felicità

Ho cercato fra le pieghe di questa vita quel vento che scompiglia i capelli e rende ebbri occhi e labbra. Ho cercato ovunque credendo potesse trovarsi in un angolo del mondo piuttosto che in un altro. Fosse una condizione meramente geografica e non di tempo. Non trovando questo stutus mi sono incattivito, come una tigre rinchiusa, ridotta in cattività. Mi scopro duro, arcigno, alle volte illogico, irabondo e necessariamente bisognoso di solitudine. Piuttosto che essere preso in giro amo il buen retiro. La mia migliore capacità è fare saltare i ponti. Tutti... come fosse indispensabile creare un'isola, che poi non c'e'. E mi scopro "bombarolo", capace di spiacere e trovare proprio lì un gran piacere. E mi vedo capace di sondare ormai tutte le ombre, come fossi sotto il ponte sulla Drina. E nelle ore di ozio di questa esistenza mi reputo capace di azione politica in quella indolenza sempre detestata. Non c'e' miglior cura al petto che rubare tempo alla morte. E se questo è ciò che scorre alla ricerca della sua foce non c'e' più nulla in me che possa essere attinto dal dolore. Potrete colpire il corpo come fosse un fantoccio, il pensiero è già alla deriva in quel meraviglioso mare di cui adoro il profumo quando rotto dalla tempesta. Adesso mi farò cullare dall'indifferenza sulla cresta delle onde dello speciale di Mentana sulla 7. Mai sentita tanta vacuità. In questa vanità ove tutto si frange per un attimo che tutto divora mi son sentito felice di essere...di essere Roberto Urbinati quello che i ponti li fa saltare piuttosto che sentirsi tradito e/o tradire.
 P.S. Non vorrei ci fosse più bisogno di usare i verbi per costruire una frase. Vorrei non ci fosse più bisogno di respirare per poter essere felice.
R.Urbinati