domenica 15 dicembre 2019

Centro Storico

La mia riflessione sul Centro Storico di Rimini, parte dai numeri. Sul piano commerciale e residenziale dicono che siamo di fronte ad una catastrofe annunciata. Lo puoi vedere se, passeggiando, non volgi sempre lo sguardo in alto verso le finestre che contano: Gnassi e Carlino. Attività chiuse, spopolamento postbellico, prezzi di mercato svalutati a due cifre. Sono tanti che vorrebbero ribellarsi a questa situazione, nascosta dalla propaganda con la complicità di sindacati, associazioni, giornali, blog, televisioni e Jamil. Le ragioni e la filosofia perversa che hanno permesso questo dramma sociale sono note. Il Principe ha fatto quello che ha (hanno) voluto nel suo Presepe. Il Teatro per pochi può ospitare anche la capanna, più difficile trovare un bue, gli asini pullulano. Il figlio di Dio è una parte controversa, alla fine sarà giustamente una donna ad interpretarla. In tutte le città italiane i Centri Storici sono privilegiati ed assistiti. Noi abbiamo permesso una demenziale politica al contrario. Pochi beneficiati, troppi falliti. Hanno cancellato anima ed identità. L'opera, fatta dall'Altro, avrebbe provocato ondate di sardine e belle ciao in piazza. Questa è la politica ed il concetto di democrazia. Iniziarono, senza bisogno del pesce, con Berlusconi.  Rasentò il carcere, tramutato in chiacchierate con i vecchietti, quando non c'era più pericolo per il Pd. Nel mirino oggi ci sono Salvini e Renzi. Il Centro Storico è stato depauperato. Hanno cancellato le esigenze dei fruitori. Accessibilità, parcheggi, iper, chiusura cinema, università per fuori corso, corsi di laurea perditempo, trasferimento uffici pubblici e privati al seguito del tribunale. Termino con un accenno (leggermente) polemico. Lo dedico alla Sovrintendenza. Difficile capire logica e condotta. Tutto e spesso il contrario. Coniugare vincoli assurdi con le normative antisismiche, risparmio energetico e norme di sicurezza, è impossibile. Il mercato riminese, debole e povero, non permette di rientrare dalle spese ingenti. Avrete notato un disimpegno evidente. Fabbricati abbandonati, alberghi decadenti, la città mostra però un Borgo Fortunato, attorno al quale ruota la bidonville. Sono sempre più numerosi quelli che usano prodotti economici, mettendo fuori gioco la logica dei negozi firmati o di qualità, tipici del Centro. Hanno chiuso tutti. La controprova è la ristorazione. Dove risiede il più famoso ristorante riminese? Nello stesso tempo, grazie alla incessante propaganda, possiamo leggere le magiche riqualificazioni di lungomari che si traducono nel famoso Buco. Quanto ci sono costate queste ondate di bugie? Lavori infiniti, concessi senza selezioni o bandi. prescrizioni ad iosa, impunità politica, grazie all'assenza voluta di una opposizione. Mancava la chiamata alle armi dei politici fedeli ai dettami delle curie. Sembra di assistere al revival delle scomuniche. Gli eredi (illegittimi) del partito comunista che "bollano" gli altri. Cosa canterete quando contiamo i voti ed i pesci? 
PS Foto quando era solo un Borgo.