domenica 15 dicembre 2019

Mes o non Mes

Bankitalia ha sentenziato domani non si va a Mes. Ha sganciato l'ordigno colpendo Conte e il paggio ventriloquo, orfano del grande fratello, con nonchalance. L'avvocato del popolo aveva appena rassicurato gli azionisti, quelli con le pezze al culo. Siamo in limine litis, manca solo l'intervento del Papa con l'aspersorio di acqua benedetta e madonne piangenti come a Civitavecchia. Si stanno sciogliendo al sole invernale come il sangue di San Gennaro. Le stimmate le mettono gli italiani. Stamani ho avuto il risveglio più tragico della mia esistenza, il tubo catodico ha impressionato il distacco fra Rocco e suo fratello. Alla visione sono dovuto correre in bagno. Si spengono altoforni come fossero braceri e le speranze vengono tenute sotto la cenere dai giovani natanti nelle piazze italiane. Stanno lì in branchi a dimostrare il fallimento della sinistra italiana degli ultimi vent'anni, avvelenata com'è da un trasformismo che invade le periferie con tale patologica virulenza che vira(no) perfino i colori dei manifesti da rossi a verdi. Abbiamo peccato! Le sardine come fossero confessori ci portano l'olio santo per l'estrema unzione. Penitenziagite! L'unico dolciniano che non si è mai nascosto guarda questo duello ossessivo manifestando la propria individuale perplessità. E mentre il confronto si fa serrato cadono ponti come neve e si fa rarefatta l'aria. Domani per fortuna è un altro giorno e sarà passata anche questa notte. Ormai navighiamo a vista e ci manteniamo l'un l'altro raccontandoci barzellette, come quella che le mafie non esistono. Sono arrivate, dicono i magistrati, pure a indossare gli sci... Per fortuna vivo in Emilia-Romagna e sono stato rassicurato in tempi non sospetti. Qua vette non ce ne sono, l'unico monte degno di nota è San Marino e lì si sa ci sono solo eremiti. Mal che vada espatrieremo senza far troppa strada.
R.Urbinati