martedì 3 dicembre 2019

Rimase la ...Gloria

Ma che fine hanno fatto a Rimining i cattolici impegnati in politica? Sono lontanissimi i tempi dei Babbi, degli Zannini, dei Sanese o dei Foschi “madoun”, dei Vichi e dei ciellini alla Smurro, alla Pasquinelli, alla De Sio, senza dimenticare il mitico Geo Lisi, candidato a Sindaco di Rimini per una notte, fino a che i kompagnucci belli della parrocchietta non gli fecero capire che non era il caso. Ma anche i tanti e tanti altri, dalle dinastie familiari dei Piva, a Tiziano “a te faz”, alla mente sottile di Mauro Ioli, ora signore silente in quel di Santarcangelo dei teatri e di Amazon ed intento a curare l’orto. In quei tempi formidabili, uomini temprati nel sacro fuoco dell’Azione Cattolica e di CL, guidati da veri sacerdoti da combattimento che “non avevano paura”, tenevano testa ai kompagni, i quali per non vedersi sfilare i calzoni dal sedere ed il portafoglio dalla tasca, dovevano fare politica per arrivare ad una giusta ed equa mediazione culturale oltre che economica. Di quel periodo, che è rimasto? Nulla. Tutto è stato spazzato via dall’abbraccio mortale con gli eredi di Marx e di Lenin, i quali formatisi alla scuola delle Frattocchie ben sapevano che quando il nemico si dimostra debole era il momento di distruggerlo senza fare prigionieri e che, se qualche prigioniero capitava, doveva essere messo nei Gulag dell’oblio. Il canto del cigno dei cattolici democratici è stato quello della sindacatura di Alberto Ravaioli, bravo dottore, il quale non sarebbe mai salito a palazzo Garampi se non fosse stato inquadrato in un progetto più generale di indubbia intelligenza e capacità politica diretto da Mauro Ioli, sopportato prima e supportato poi dall’amico/nemico Vichi, che piazzò Stefano Vitali in provincia, sotto lo sguardo benedicente di zio Melucci. La DC, nella quale convivevano lo spirito democratico ed interclassista delle varie anime del mondo cattolico, non è stata sostituita da nessun’altra forma di pensiero politico o filosofico. Purtroppo, ciò si è riverberato inevitabilmente anche a livello locale: qui una Curia troppo debole e con troppi debiti, guidata da un Pastore buono ma di scarso carattere, non ha valorizzato gli uomini migliori ma i più remissivi verso il sistema di potere locale, rinunciando a quel sistema bancario che ha visto disintegrarsi nel nulla la storica Cassa di Risparmio e trasformando le BCC in uffici di collocamento per presidenti e direttori preoccupati più delle carriere che degli interessi dei soci e dei clienti. Ormai da 10 anni, un giovanotto inventato da zio Melucci, lasciato troppo libero da un’opposizione inesistente e da un partito, il suo, ormai governato dalle lobbies piuttosto che dall’ideale di sinistra, ha potuto fare in questa confusione, il c…. che ha voluto. Ci dobbiamo ormai accontentare di una GLORIA della quale, alla fine del suo mandato da vice sindaco, ci ricorderemo forse delle corse a piedi nudi sulla spiaggia in costume da bagno dietro al magic boy Niassi delle rotonde e dei fila dritto. Ci ricorderemo forse anche del suo enigmatico sorriso di Mo nna LISI…. così enigmatico che i più si chiederanno che cosa abbia fatto per guadagnarsi i voti e la paga, se non silentemente, da brava peones, assecondare senza colpo ferire le scelte folli del PRINCEPS NIASSI XIV LO SPLENDENTE, Imperatore Nudo e Crudo del Borgo Di Tiberio e della povera devastata ex Rimini… ora Rimining. 
 Don Camillo