venerdì 13 dicembre 2019

Scrivere

Scrivere di politica è diventato difficile. Bisognerebbe essere capaci di pazienza e speranza per credere ancora in qualcosa e in qualcuno. Forse conviene proprio ai protagonisti di questa bassa politica costringerci all' indifferenza. Lo meritiamo davvero? Assisto al fenomeno delle sardine e, sebbene registri un sussulto, credo che l'elettrogramma tornerà piatto il 27 gennaio. Non mi interessa quello che manca. È evidente a tutti. Né fare parte di quello che c'è. Questo è il problema. Il sistema di potere che si è incancrenito e incrostato nel tempo neppure il viakal riesce a lenire. È come il dolore: inemendabile. Un sipario ingannevole, una scena ossessiva e ripetitiva di films già visti. Sto diventando vecchio e disilluso. Vorrei avere la forza gramsciana, la sua lucidità; invece mi viene a mente Rousseau. Non la piattaforma. Lo spettacolo dei loro adepti da web applicato alla politica fa scuola di nichilismo spicciolo. Debbo dire che preferisco usare il web per andare sulla pornografia per adulti. Almeno soddisfo gli occhi e solitamente, lì, parlano solo per gemiti. Meglio cedere al vuyerismo che al nulla. "La sensibilità è il principio di ogni azione" diceva appunto Rousseau, riprendendo il filo del discorso interrotto. Credo si addica alla commemorazione della strage di P. zza Fontana da cui rampollo' quella fase della storia moderna che va sotto il nome della "strategia della tensione" e che ebbe quale conseguenza, fra tante, anche quella dello spontaneismo e, ahinoi, del terrorismo. La risposta fu terribile e la guerra ideologica strisciante che si manifestò virulenta fino ad apparire un continuo di "guerra civile" fu a mio parere il punto più drammatico che sconvolse famiglie, istituzione ed il tessuto civile del Paese. La vera resistenza fu di chi non cedette mai alla deriva della violenza. Con Fausto Bertinotti a più riprese ci domandammo quale dovesse essere il limite invalicabile oltre cui non è legittimo per nessuno andare. The break point. Decidemmo quindi, senza se e senza ma, per la scelta chiara, inemendabili e assoluta, di consegnarci completamente, affinché mai più possa succedere, al pacifismo. Alla liturgia di chi porge l'altra guancia. Al saldo gratuito dell'annientamento politico. Un prezzo che ci potevamo permettere non avendo le ambizioni dei compagni da terza via e cessi limitrofi, come quello per sposi nel piazzale Boscovic che sostituisce una libreria. Una toilette per una libreria, li definisce. L'unica lotta possibile è quella culturale! E in essa, per quanto oggi possa dirsi banale, che si sarebbe dovuta giocare ogni azione unicamente intellettuale nel quadro di una democrazia matura. Nonostante la nostra sparizione non ho mai vissuto né questa rinuncia, né la fine, come una sconfitta, bensì come l'ultimo lascito che lo strano e immenso amore della nostra partecipazione politica ha donato a questo Paese, nel quale il nostro percorso a giudizio dei cittadini sovrani era ed è terminato. Sta qua la ragione vera della mia incapacità a muovere l'azione sotto simboli, bandiere e idee che non siano quelle per le quali ho militato. Dietro le quali taluni hanno creduto di... Credo che la testimonianza risieda proprio nella capacità e nella coerenza della testimonianza, nel sé, nell'an della stessa, e, nel darle valore effettivo, viepiu' essendo stato parte di quella classe dirigente, pur nel piccolo ruolo e spazio avuto, col garbo e lo stile con cui spero lo abbia svolto. Non è stato un sacrificio, ma una precisa scelta. E con questi occhi piccoli e stanchi guardo. Volevo cambiare il mondo credendo fosse possibile ("un altro mondo è possibile. Questo pugno è una carezza" ); spero mio figlio riesca dove ho fallito. Intanto provo insegnare il valore delle parole, senza il compendio delle quali non può esserci libertà. Da sé dovrà imparare, invece, a dare misura alla propria azione, perché il mio diritto di padre si deve fermare davanti alla domanda di libertà del figlio costi quel che costi. Non può pagare egli le mie colpe ed io ho peccato tanto. Ho sognato un mondo senza confini... L'ho sognato nudo e scuro! 
R.Urbinati