sabato 28 dicembre 2019

Svincolati

Una buona notizia letta sul blog curiale e ripetuta fino alla noia (mia) anche da quello ciellino. La conferma ufficiale però arriva dall'ammiraglia. L’avanzamento del percorso di risanamento del debito ha permesso a Rimini Congressi, la holding di proprietà pubblica che dovrebbe controllare il sistema fieristico congressuale riminese, di raggiungere oltre il 66% di estinzione del mutuo, passando da 46,5 a 15 milioni. Cagnoni, vero ed unico protagonista nel bene (spesso) e nel male (due volte) ha permesso ai soci pubblici di Rimini Congressi (Comune di Rimini, Rimini Holding, Provincia di Rimini, Camera di Commercio) di "svincolarsi" dagli impegni sottoscritti meno di dieci anni fa a garanzia del debito contratto per la realizzazione del nuovo Palacongressi di Rimini. Il mancato pagamento delle rate previste, per realizzare una stupenda Conchiglia, quasi sempre vuota, aveva costretto Unicredit all'iscrizione di una ipoteca sui beni..pubblici. La collocazione in borsa ed i risultati dei bilanci, segretati come Fatima, ha liberato dal pegno, attori e comparse. Il Comune di Rimini detiene attraverso la holding il 35,58% del capitale sociale. La collocazione nel borsino ha permesso di racimolare un gruzzoletto indispensabile per tacitare la banca. Le cose che il Carlino non vi ricorderà mai saranno però le allegre modalità con cui queste lettere vengono compilate dal Sindaco. A Rimini va così. Sembra che possa fare, scrivere ed appaltare quello che vuole. Il programma di estinzione del debito di Rimini Congressi prevede che i 15 milioni residui del mutuo Unicredit saranno onorati così come negli anni passati dai dividendi di Ieg. Il ragioniere di Gnassi, giustamente euforico, ha detto che questo rivela lo stato di salute di Rimini Congressi e che dovremo godere del Magnifico per altri 20 anni. A meno che..non cada Bologna con tutti i filistei.