lunedì 3 agosto 2020

2 Agosto 1980

La politica mi hanno insegnato non si possa fare né con i se né con i ma. Dopo due se e ma, non è degno nemmeno rispondere. Prima lezione. Seconda e forse più importante non si fa con desiderio di rivalsa. Sul primo comandamento non ho mai avuto nulla da obiettare, ma sul secondo purtroppo tanto. Non riesco a perdonare.
Nemmeno se il pentitismo indossasse la doverosa mascherina credo non riuscirei. Il perdono è un potere per pochi e a me non è mai interessato. Preferisco la Giustizia. Mi sono sempre del resto stagliato ed erto a questo in un Paese, che sebbene si descriva maestro in questa arte, invero, l'ha sempre praticata col sospetto quando ha timidamente provato a raccontarcela. Del resto siamo tutti nipoti di Mubarak mi pare! Col medesimo metodo con cui mischiano i grani di polenta nello stesso pentolone, dopo 40 anni, non ci hanno consegnato alcuna verità ma solo chiacchiere da quaquaraqua. Quando racconto il mio paese all'estero rimangono esterrefatti e bisognosi di elemosina. E con gli occhi gonfi di voglia di conosce all'amico irlandese australiano ho detto: "se un giorno la tua sete sarà ripagata forse a chi ti ha fatto questa carità volterai la mano perché non meritavi l'umiliazione di sapere a metà". Vuoi conoscere la mia cultura impara a non chiedere troppo. Mi guardo' stranito con occhi di ghiaccio. Il bicchiere tremava. Solo dopo un po' leggendo la sofferenza di un popolo impressa in un volto mi abbracciò e abbozzo' un sorriso. Capimmo quella sera di avere perso insieme e ci dedicammo solo alle nostre umanità che rimanevano in quell'angolo di mondo. Le chiacchiere le lasciammo convintamente ai politici e agli svariati presidenti della repubblica succedutisi senza vergogna a raccontarci che ne sanno quanto noi. Le lasciai lì quella sera per sempre in una terra non mia. Lo facemmo insieme e mi bastò per essere curato. Prosit. 
P. S. Ai caduti innocenti per la libertà. 
Roberto Urbinati