giovedì 20 agosto 2020

L'Abisso

La differenza culturale, professionale, personale tra Draghi e Giuseppi è abissale. Ascoltare (tutto) un discorso dell'ex presidente della Bce e confrontarlo con le pugnette notturne di Giuseppi, allestite dal suo Casalino, rasenta l'indecenza. Nemmeno uno allenato come Travaglio osa pensarlo. Il colpo del Meeting quest'anno è stato da manuale dei perfetti mallevadori. Pensano un anno, poi inventano titoli per la loro manifestazione che capiscono solo in due, non si sa mai. Quando si muovono le acque della politica ci sono sempre. Una caratteristica, direi non la sola, della religiosità applicata al sopravvivere bene. Erano rimasti ad Errani e Bersani. «Ora è il momento della saggezza nella scelta del futuro che vogliamo costruire. Ai giovani bisogna dare di più: i sussidi finiranno e resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri» Incipit grandioso. La pandemia genera incertezza e governi bugiardi (aggiunto). Hanno paralizzato le nostre attività ed il pensiero, rinchiusi nelle caverne casalinghe in ostaggio alla propaganda. Secondo le vostre attese pandemiche oggi all'Ospedale Infermi ci doveva essere una coda di infetti. La stupidità di chi pensa che possiamo stare anche senza discoteche è la stessa corrente d'opinione radical chic che vuole i neretti ma in casa d'altri. Avete presente cosa rappresenta, in una città, per quanto "depressa" come la nostra, il settore del divertimento? Il Sindaco Gnassi è un alfiere di quel mondo, dopo il diploma nella scuola di partito, è diventato uno dei primi esperti del settore. Ricordate la sua foto con le dita alla Churchill osannante il Turquoise. Quando i magistrati hanno iniziato le prime, (quasi) ultime indagini, si è eclissato. Altri tempi anche se non lontanissimi. E' cambiato il mondo, la magistratura ha anticipato il giallorosso. Solo la Notte di Gnassi è sicura. Draghi ha ricordato che anche dodici anni fa, mentre Giuseppi faceva il chierichetto vaticano, la crisi finanziaria provocò la più grande distruzione economica mai vista in periodo di pace. Abbiamo poi avuto in Europa una seconda recessione e un’ulteriore perdita di posti di lavoro. Si sono succedute la crisi dell’euro e la pesante minaccia della depressione e della deflazione. Superammo tutto ciò. Quando la fiducia tornava a consolidarsi e con essa la ripresa economica, siamo stati colpiti ancor più duramente dall’esplosione della pandemia: essa minaccia non solo l’economia, ma anche il tessuto della nostra società, così come l’abbiamo finora conosciuta; diffonde incertezza, penalizza l’occupazione, paralizza i consumi e gli investimenti. A queste perfette considerazioni, rispondi con Conte, Azzolina, Bonafede, Lamorgese, Spadafora ed il professore di storia tragica, Gualtieri? Non sprecate l'occasione, usate Mario Draghi, mandarlo al Quirinale per lanciare i soliti messaggini quattro stagioni è sprecato. Trovate un accordo, dieci persone capaci e competenti, fate un governo senza esperti ma votato dai cittadini. Si chiama ancora democrazia.