sabato 29 agosto 2020

Il Presidente Bonomi

Hanno cercato di farlo sparire dalle cronache del giornalismo di governo e televisioni associate con quelle del Banana, sempre sul mercato. Non ne parlano mai, eppure fino a Boccia la presidenza di Confindustria era una posizione di estrema importanza. Dicono che Bonomi sia stato eletto dalle industrie del Nord, senza il sostegno dei meridionali alla De Luca. Un ragione più che sufficiente per Repubblica&Fatto di ignorarlo e sbeffeggiarlo. Ho letto una sua intervista e concordo con la sua fredda, direi spietata analisi. Molto diversa da quelle casalinghe delle Rinaldis e Indino, a sere alterne. Il governo è stato il bersaglio principale di un imprenditore rappresentante della più importante categoria "non" garantita. Ai sindacati sono stati consegnati scuola, università, pubblica amministrazione, mentre la giustizia ha sempre fatto da sola. Un ribaltone epocale dei rapporti sociali, grazie al governicchio del lockdown, quello che aumenta i tamponi, sperando di trovare tanti infetti da impedire il "fiasco" scolastico e quello elettorale. Hanno fatto vedere, sempre a reti unificate, con quelle (sul mercato) del Banana, la consegna dei primi banchi, con ruote ma senza freni, a Codogno ed Arzano. Li portavano i soldati per rendere più drammatica la sceneggiatura di Casalino, Ci dobbiamo infettare, tenere i bambini a casa e scolarizzarli a distanza, altrimenti vengono licenziati l'Azzolina e Giuseppi, il gestore mai eletto. Bonomi, presidente di Confindustria scrive alle Associazioni confederate criticando le scelte del governo: dai banchi di scuola alla app Immuni: «Tutti i provvedimenti messi in campo in questi mesi che hanno impegnato risorse ingenti per circa 100 miliardi di euro non hanno sciolto alcun nodo che imbriglia la crescita del nostro Paese». Non male come incipit dopo 100 giorni di mandato. Dall'esame dei dati congiunturali il quadro è allarmante, ma simile a quello degli altri paesi, forse leggermente migliore. Rimane il dubbio sulla velocità di ripresa della nostra economia. Non possiamo certo consolarci perché in altri paesi la crisi è più grave. E non possiamo dimenticare che, a fine giugno, tra i grandi paesi UE, l’Italia era l’unico e registrare un PIL pari solo al 90% di quello del 2001, mentre per tutti gli altri paesi, anche i duri colpi del covid-19 hanno portato il loro prodotto interno al di sotto di una percentuale che va dal 105% al 117% della Germania. Le previsioni dello "storico" Gualtieri confidavano in una perdita complessiva inferiore, sottovalutando il cambiamento delle abitudini che il lockdown e l’incertezza sugli sviluppi della crisi sanitaria avrebbero ingenerato nei comportamenti delle famiglie. Ha guadagnato solo la grande distribuzione, mai infettata dai milioni di cittadini entrati ed usciti. Un miracolo come quello sulle spiagge. Per premiarla a Viserba fanno due sottopassi: Conad 1 e 2. In via Palotta continueremo il martirio dell'attesa.  Il referente del Pd, orfano del cane nero, dice che possiamo anche utilizzare i monopattini della Nipote. Il mercato del lavoro che sembra non interessare tanto c'è il reddito di Gigetto, ha registrato solo 600 mila disoccupati da marzo, mentre non vengono segnalati, fino ad ottobre, quelli dopo. Le imprese industriali e manifatturiere hanno tenuto, sono il più importante asset per ripartire. Manca una chiara strategia e scelte conseguenti, richiamata da Draghi, anche lui fatto scomparire dopo la benedizione del Meeting. Bonus frammentati, fondi regalati da ogni ministero, perfino ai poveri bagnini, non sono certo la risposta articolata ed efficace che ci aspettavamo. Le imprese sono state criticate per avere osteggiato il lockdown. Non erano riuscite ad inventare lo smart working industriale. Concludo: in un processo all'italiana il governo sarebbe assolto, nella peggiore delle ipotesi, prescritto. Quello elettorale non vogliono celebrarlo. la sentenza è scontata. Come Giuseppi che ricorre al Tar dei migranti. 
PS Nel caso, impossibile, volessero processare Zingaretti, avrebbe forti e visibili attenuanti.