venerdì 14 agosto 2020

Buon Ferragosto

Conosco per-so-nalmente la dr.ssa Taglia Bue dello Studio catalano Miralles y Tagliabue a cui è stato dato l'incarico di dettare le guidelines del Waterfront/ Parco-pacco del mare (non nel senso di pacchetto ma intendesi come nell'espressione "mi hanno rifilato un pacco...." nel senso dunque di fregatura, raggiro etc.). La conosco in quanto era presente a un vernissage a tema a Barcellona, Madrid o dove non rammento e ricordo c'erano personaggi famosi ossia Orso Maria Guerrini, Umberto Orsini, Benicio del Toro, il futurologo Roberto Vacca, la campionessa di atletica Galina Cistjakova, l'attrice Simona Cavallari, l'ex portiere Galli etc.; anche se fu un incontro fugace, una conoscenza epidermica dunque con l'importante architetto che ha dettato il concept del nuovo Waterfront come lo vediamo ora e tanto voluto dall'attuale sindaco ma ancora per poco se dio vuole Andrea Grassi. E c'ero quando, preceduta dalla sua fama per aver progettato il nuovo mercato di Barcellona, Taglia Bue venne a Rimini per dettare le linee guida per il Parco del Mare/Waterfront. In sala allestita ad hoc presso il Comune ha esordito tipo "aprite bene le orecchie perché io le guidelines le detto UNA VOLTA come Paganini NON RIPETO quindi spegnete i telefonini prendete appunti e null'altro..." etc ma in modo gentile, non fraintendete. E infatti tutti a scrivere, registrare, stenografare i suoi preziosi consigli pendevamo dalle sue labbra una 50ina di tecnici comunali, imprenditori, giornalisti, semplici curiosi accreditati etc. Perché ricordiamo la Tagliabue NON ha progettato il Waterfront allo stesso modo in cui ella ha progettato il restylining del mercato di Barcellona ma ha dato semplici linee di indirizzo, pur preziose provenendo da un architetto di chiara fama che non sarà Renzo Piano ma è molto nota e apprezzata ossia "io lo farei così e colà poi per carità, decidete voi". Poi è andata anche sul cantiere credo... ma ci avete presente quella canzone d'annata che faceva pressapoco "quella macchina là devi metterla quaaaa"? Ecco lei uguale "no quell'Ulivo mettetelo lì... il Buxus là... la maggiorana qui" arringava le maestranze con un megafono tipo Fellini sul set anni '60. Ma in verità io credo in cuor mio che si sia ricorso a un nome prestigioso noto nel suo ambiente per dare copertura a un progetto che si aveva già in testa e che è ciò che si vede oggi. Certamente una cosa bella (tutto bello quel che novello: si dice pure?), ben fatta e ad effetto tuttavia ci sono molte riserve a mio parere limitatamente al lungomare centrale tralasciando il resto. Tutti i lungomare più noti al mondo hanno una strada carrabile da Copacabana a Nizza a località italiane. Dove non c'è una strada, carrabile, pochi luoghi, la spiaggia diventa una pertinenza degli alberghi che vi si affacciano e questo è accaduto con il nuovo Waterfront-Grassi sindaco in scadenza questo è l'elemento di maggior rilievo assieme ad altri di cui dirò: ora metti 50 circa degli alberghi più esclusivi hanno un accesso diretto alla spiaggia senza più traffico auto così com'era per il Grand Hotel costruito direttamente sulla spiaggia quando nacque prima che fosse fatta nel ventennio la Litoranea ora "soppressa" parzialmente con il nuovo Waterfront voluto da Grassi e che reca in calce la firma inattaccabile di un architetto di chiara fama che non lo ha tuttavia progettato perché lo hanno fatto gli uffici comunali avendo ella dato solo linee di indirizzo. In effetti se la vogliamo dire si è ripristinata una situazione precedente ossia quando i villini diventati alberghi piano su piano abuso su abuso davano sulla spiaggia e furono costruiti sulla spiaggia prima che fossero divisi da una strada l'asse Tintori-Murri quando c'era Lui una strada che li aveva separati dalla battigia stessa. Su questa cosa ci sarebbero molto altro da scrivere mi limito all'essenziale. Anzitutto per quanto questo sia di dimensioni macro e più bello e curato questi restyling sono tutti uguali e di più altrove lo hanno fatto simile più piccolo ovviamente 20 anni fa - Cesenatico, Riccione, Misano in zona, qualcuno addirittuta ben 25 anni fa quindi si arriva molto in ritardo persi a fare cose assolutamente superflue come teatro e castello etc. Inoltre si è modificato un importante aspetto funzionale ossia si è reso pedonale quello che da un secolo è carrabile e anzi si sudarono sette camicie per fare "la litoranea", una scelta questa molto impattante e assai azzardata cambiare da così a così sarebbe stato molto più prudente orientarsi per una soluzione di rinnovamento nella continuità se posso usare questa espressione come detto tutti le strade che costeggiano spiagge famose escluso forse quello di Miami-Sout Beach a cui chissà ci si è ispirati (ma realtà come numeri totalmente diverse) per quel che so, tutti i lungomare o quasi quelli più noti sono carrabili. Non si comprende dunque la ragione che ha guidato la scelta di cambiare una tradizione qui secolare e altrove diffusa ovunque. Inoltre vi è ora chi si trova oggi con le dune davanti senza più passaggio auto né vista mare ossia locali che stanno lato monte di Tintori E la palestra, la palestra open air due parole. Ma come si fa a essere così naif da immaginare uno sport che è uno dei pochissimi che si fa tassativamente a indoor ginnastica artistica, parallele, sbarra, anelli all'aperto in pieno sole una cosa demenziale che nella testa del progettista vorrebbe evocare i concetti di "salute", stili di vita sana... Sulle essenze messe a dimora: perché mettere assieme le tamerici con le palme come può un paesaggista pensare un orrore simile!? Insomma io non credo che che ci sia poi tanto la mano di un architetto così esperto per incorrere in errori simili come detto è imprudente stravolgere in questo modo sarebbe stato opportuno ripeto rinnovare nella continuità di una storia di 150 anni. Quel paesaggio si era formato e sedimentato in circa 2 secoli quasi a piccoli passi, cosa dopo cosa, è un abominio intervenire stravolgendo tutto, si genera un'enormità di conseguenze sotto il profilo funzionale a parte gli aspetti "visivi" e non puoi poi pensare di imitare la natura facendo dune artificiali la mano umana non sarà mai come quella del vento tutto avrà un aspetto artificioso e realizzare un giardino di quelle dimensioni sul mare ci vogliono competenze notevolissime in materia che probabilmente un architetto non ha etc. etc. etc.
 Luca Fintopesce