domenica 13 febbraio 2022

La Spiaggia di Sinistra

A Rimini ci sono blog affettuosi e preoccupati per le sentenze che, dopo qualche anno di attesa, assolvono i presunti soci di una inesistente associazione per delinquere. Lo scalo interessato era stato insignito del "Cognome" tra i più famosi 
al mondo, ma è "fallito" lo stesso. Sembra che le opere pubbliche, anche con destino infausto, godano di trattamenti particolari. Merito della propaganda. Il Pd è bifronte come Maresi, già crocifisso dalla sinistra. Nella querelle con i bagnini, il partito riminese, interpreta tutte le parti previste nella commedia balneare. Quando servono i voti (sempre) si dimostrano, con Gnassi, credenti ed osservanti. Nello stesso tempo, il blog della corrente Chiamami Melucci, ospita le velleità, altalenanti, dell'avvocato Biagini. E' stato eletto presidente di una associazione che richiede una percentuale di libera spiaggia oggi inesistente. Giusta rivendicazione, assieme a quella del salvamento posto in mani pubbliche. L'avvocato, con un pedigree amministrativo notevole, vuole "liberalizzare" la spiaggia. Ipotesi lecita ma irrealizzabile, ingestibile e, se posso, dettata da paraculismo.. sinistroide. Non voglio polemizzare, sarei molto più cattivo, ma dopo dieci anni passati con la delega al demanio che Gnassi però manteneva, come tutte le altre, s'accorge che le percentuali della spiaggia sono "illegali"? Non le potevate correggere nelle quindici ipotesi dei piani spiaggia, variati su richiesta dei veri padroni? Le sue intemerate vengono ospitate dal blog di maggioranza, quando serve al gestore. Sembrano quasi ostacolare il difficile passaggio della nostra unica ricchezza. Le colpe addossate all'astemio Bolkestein, in realtà ricadono sulle forze politiche (tutte) che hanno finto di amministrare. L'avvocato, spesso ironizzando (?), se la prende solo con Salvini e Meloni, gli unici che aprono l'ombrellone per i bagnini? Si dimentica che sono ed erano maggioranza a Rimini. Le associazioni sindacali si sono premurate di raccontare bugie e spargere speranze che le sentenze hanno demolito. Siamo al redde rationem. Eppure nessuno si muove. La vogliono fare passare come un'altra imposizione dei frugali europei. Manca un anno, colmo di bollette impagate e cortei nelle piazze. Ci saranno, come sempre, cose più drammatiche da gestire. Alcuni operatori (pochi) si sono mossi, presentando all'ultimo istante le necessarie aggregazioni. Gli altri spero si muovano per rinnovare  e migliorare uno degli aspetti più importanti della nostra offerta turistica. Oggi le spiagge libere esistono in squallide proporzioni. Le altre sono gestite bene ma la proprietà è sempre pubblica. Nascondere la testa sotto la sabbia è un esercizio pericoloso. 
massimo lugaresi