mercoledì 23 febbraio 2022

Sportivamente Parlando

Come puoi giudicare Rimini, sportivamente parlando? Lo spunto viene da un interessante post del "tifoso" Claudio Casadei. Non si sofferma sul connubio con l'intenzione di voto che il decennale gnassismo ha imposto. Non avevano bisogno del voto delle mille persone, sempre presenti allo spettacolo, però non possono permettersi il contrario. Una delle ragioni dell'obbligatorio gradimento del proprietario. Il Romeo Neri testimonia l'affetto per lo sport calcistico. Veniva rifatto solo al prezzo di duemila appartamenti, senza apparente supermercato. Per l'invicibile e grande distribuzione hanno però inventato il nascondino della piscina. Credo che i ritardi e la confusione che regnano nell'ambito sportivo, siano addebitabili alla "gestione" Brasini. Il Principe si fidava di una presunta conoscenza del settore. Lo sport, soprattutto quello di base, è strettamente legato alle iniziative delle amministrazioni ed il numericamente più praticato è largamente il calcio giovanile. Attrezzature vecchie, spogliatoi vergognosi e società che si reggono miracolosamente sulla passione dei tanti "eroi" dello sport. Se fossimo la capitale di qualcosa di diverso da quello che i giornali non possono riportare, avremmo decine di richieste per il Rimini Calcio, lo sport più monetizzabile. Eppure nessuno si può avvicinare a quella presidenza, senza il placet di Palazzo. Ha provato un ultra tifoso come Lucio Paesani, è stato respinto, con fuoco e fiamme. La squadra incontra avversari popolati come un piccolo quartiere e, nello stesso tempo, città blasonate in passato, oggi decadute, non solo turisticamente. La nostra imprenditoria, eccetto alcune presenze scomparse nei fallimenti, è troppo frantumata e legata alla stagionalità, per capire l'importanza di una presidenza. Anche l'apparizione di Vincenzo Bellavista è stata breve e zeppa di promesse. La passione era indiscutibile, ma doveva rimanere entro i limiti di una azienda cooperativa. Le grandi firme riminesi hanno sempre usato il mattone come indice delle loro borse. Quelle storiche, ancora fortunatamente presenti ed immuni dalle tentazioni, hanno aspetti commerciali che travalicano i nostri confini paesani. L'unica eccezione, la dobbiamo a Rino Zangheri, sponsor dello sport più americano di Biden. Ci ha portato nel paradiso del fuori campo, con un palmares impressionante: 13 scudetti, 5 Coppa Italia, 3 Coppe dei Campioni. Rimini è "scoppiata" nelle mani del (mio) vecchio Pci. Non lo incolpo è sempre stato in ritardo rispetto alle novità emergenti e fondamentalmente conservatore. Ha gestito bene i milioni di vere presenze ed adeguato i servizi. Lo dimostra l'aspetto urbanistico. Il primo PRG ad essere approvato fu quello di Campos Venuti, nel 1972, dopo quasi trent'anni dalla fine della guerra. Fra questo e il piano di Benevolo del 1999, solo una variante al PRG precedente, nel 1978, inciuciata con tutte le forze politiche. Nel mezzo altri tentativi, come il piano Balzani nel 1983, mai concluso. Il primo piano regolatore nacque già vecchio, con mansarde e piani da condonare. Rimini, avrebbe, anzi aveva potenzialmente, le forze per fare una B dignitosa, ma se i primi a non credere in certi progetti sportivi di grande respiro, è proprio chi amministra, non puoi poi pretendere che si sviluppi una cultura sportiva nel tessuto cittadino. Si, caro Claudio, hai ragione, non siamo in B, però in Stazione puoi andare tranquillamente. 
massimo lugaresi