mercoledì 23 febbraio 2022

Post Comunismo

La caduta ufficiale del comunismo europeo viene abbinata al crollo del Muro di Berlino. Comodità temporale per le "due" propagande, esistenti anche allora. Oggi conta solo quella democratica. Poco importa se il comandante in capo delle truppe occidentali sia un ballerino, spesso traballante, eletto per posta, con uno dei tanti errori americani. Usando la sbrigativa politica, spesso però eliminano quelli sgraditi. E' avvenuto anche con i Papi. Ed allora quale è la strategia attuale? Tentare, ancora, la demolizione del "muro" Putin, definito dittatore criminale. Nel contempo si sono accorti che i pupazzi ucraini, da loro imposti, li stanno conducendo ad un'altra tragica sconfitta. Due all'anno sono un prezzo insopportabile, difficilmente assorbibile per i "gendarmi del mondo". Trump senza usare le corna d'assalto, gode la (facile) rivincita ed un ritorno sicuro. L'unica variabile può essere la presenza di Ivana. L’Ucraina è diventato un paese complicato, più grande della Germania che ci "blocca" il gas. Aspetto la democratica protesta di Repubblica al social democratico Scholz? Sembra un Letta con il wurstel. Putin vuole il Donbass, con la forte rappresentanza russa, oltre alla Crimea già referendata all'unanimità. Non vale il giudizio del popolo, noi siamo professionisti nelle disattese della volontà democratica. Elezioni e giudici lo attestano. Salvini che ca..stai a fare in quel governo di sudditi? Ho letto una intervista alla Meloni dopo lo scontro (televisivo)  con la figlia di Enrico Berlinguer. Dimostra che dopo la morte non c'è niente, tanto meno il rivoltarsi. Ha ragione in tutto, sia per le figlie non vaccinate come la quasi totalità dei bambini e..nipoti. Anch'io entro ufficialmente nel mondo del no vax, dopo avere interpretato, coscientemente, con qualche regalo inatteso, il ciclo di Speranza e Burioni. 
Mi avevano convinto le foto di Gnassi e Bonaccini, un altro sparito dalle immagini santificate. Bramiamo un conflitto mondiale per due regioni, sempre contestate? Le sanzioni alla Russia le paghiamo noi, ogni mese di bollette stratosferiche, misurate a spanne, sempre favorevoli per le multiutilities casalinghe. Non basta? La guerra del dollaro contro il rublo. Da noi sono transitati vagoni pieni di entrambe le merci di sostegno e convinzione, ma nel post comunismo, dopo Greganti, siamo americani per qualche dollaro in più.
massimo lugaresi