venerdì 4 febbraio 2022

Morire liberi

Questa mattina il Corriere del Pd, da Rimini fino a Riccione, titolava, nelle locandine del terrore che due signore di circa 50 anni, naturalmente no vax, altrimenti non era notizia,  erano morte causa covid. Sorge spontanea a tutti, eccetto Speranza che se ne vada, la domanda? Possibile che quello che viene definito, perfino da Bassetti, come un raffreddore, alle volte insistente, possa uccidere senza aiuti patologici pregressi, aggravati dalla impossibilità di farti visitare e curare? E' questo il vero dramma sanitario. Mi rivolgo sommessamente a Salvini: se non ottieni almeno la sparizione (governativa) di Speranza e Lamorgese, fanno bene a non fidarsi di te. Colpe tutte addossate alla Lega i (pochi ) meriti sono di Star "Trek" Silvio e perfino di Matteo Renzi. L'uscita di scena dei grillini, precipitati nella comicità della sparizione, può rendere il quadro politico più leggibile. Il ritorno al proporzionale sfacciato, come chiede il Pd, volubile qual piuma al vento, però eolico, sarebbe la morte dell'alternativa al regime. Nella mia modesta raccolta statistica ho conoscenti ed amici, tutti iper vaccinati, che si soffiano ripetutamente il naso. Alcuni hanno ancora l'App Immuni infilata. Serviva per tracciare la stupidità di gregge. A Sanremo vincono (sicuramente) Mahmood e Blanco che finalmente si possono baciare in diretta, con brividi finora repressi. Sono stonato al punto che non mi volevano nel coro dei bambini, a me, però il duo piace. Ad occhio e chiesa non c'e uno sfigatamente normale. Una volta per i comunisti guardare il festival della Dc era come omaggiare Fanfani. La censura aboliva le mutandine e i messaggi che oggi vengono definiti oscurantisti. Il gregge parlamentare sotto la guida spirituale di Mattarella, sempre più vicino alla beatificazione, applaude convintamente (?) l'unico che garantisce il termine della legislatura od almeno l'albero della cuccagna pensionistica. Uno spettacolo avvilente al punto che il servizio pubblico lo ripropone di continuo. 
massimo lugaresi