sabato 4 giugno 2022

90 Sfumature di guerra

La propaganda occidentale, intesa come atlantica, ha fatto una scelta, apparentemente vincente. Ha inviato armi, dollari convertiti in euro e mercenari dotati di croci uncinate, ma ha lasciato l'Ucraina a disbrigarsi da sola, contro una delle più potenti armate del pianeta. Almeno è quello che ci ha raccontato per anni l'intelligence americana. La corsa al riarmo tra Russia e Stati Uniti è stata una competizione animata, quasi sempre, dai presidenti democratici. Sono quelli che hanno acceso più guerre con la scusa di rinnovare i magazzini bellici. Obama li ha battuti tutti. Occorre dire e ridire che sono stati i migliori interpreti. Specializzati nella "smobilitazione" rapida, ma incomprensibile. Irak, Afghanistan e le tragiche scene dei cittadini che cadevano dagli elicotteri in fuga da Saigon, rimangono indelebili. Di converso finora la Russia non ha perso un confronto armato. Eppure la descrizione quotidiana che ci regalano è di uno squallore bugiardo a senso unico. Un esercito di stupidi, lavativi, infinocchiati a ripetizione, si sparano da soli, con poca voglia di combattere. Come hanno fatto a conquistare il 20% (abbondante) della vasta Ucraina? Corrispondente, per caso, a quelli che erano i "desideri" del dittatore eletto. Alle sanzioni la politica all'italiana, sempre nella posizione dell'amore, ha aggiunto anche un Salvini desideroso di colloquiare a Mosca con Lavrov. Sono cose che spettano a Gigetto degli Spalti. Una normalissima iniziativa che Letta preferisce stroncare per paura di perdere il vantaggio di una propaganda tanto spupida quanto offensiva per una normale intelligenza. Perfino la componente berlusconiana, la più impegnata nel mostrare sempre le stesse stragi, sta cambiando, inziando un percorso di piccole verità in attesa della resa definitiva. Ci rimangono le sanzioni stupide ed inutili con il record della benzina. Il pienone di Visit è come un posto macchina. C'è ma non si vede. 
massimo lugaresi