mercoledì 29 giugno 2022

Il Mostro di Rimini



La ex questura, il mostro di Rimini, può essere eliminato in pochi mesi, così parlò Maurizio Melucci. Nel film di fantascienza amministrativa, iniziato negli anni 90 ad opera del regista Chicchi, siamo arrivati (forse) all'ultimo atto. Solo la coreografia costa la modica cifra di 12,5 milioni, versati sorprendentemente (?) da una solidale società bolognese che sembra conoscere (bene) le modalità del gioco. Dopo i fallimenti, Gabibbi e promesse, soprattutto gnassiane, siamo al punto di partenza che sembra obbligatorio: supermercato. Non si può inserire tra le novità riminesi, un'altra Notte Rosa della Grande Distribuzione. L'abbiamo costretta a farsi concorrenza da sola. Stavo prendendo la strada "larga" come voleva Letta, prima della sparizione del grillismo amichevole. Ho letto su Chiamami Città, in edizione (leggermente) critica per l'assenza (totale) dell'opposizione, un interessante pistolotto di Melucci, accompagnato da una "strana" dichiarazione del sindaco. Non sono sulla stessa frequenza. Lo si capirebbe anche lavorando per il Carlino. Melucci, con il solito sarcasmo edilizio, va subito al laterizio occorrente. Il Mostro di Rimini, valutato nudo e crudo una cifra enorme, diventa un altro mercato super? Nel curioso e surreale ping pong, il Sindaco "boccia" l'idea di trasformare l'immobile nella Cittadella Universitaria perchè il Rettore (bolognese) non ne ha mai parlato. Sulla potenza e prepotenza politica felsinea potrei scrivere un romanzo, con qualche riga (?) spettante alla nostra Università genuflessa. Insomma dal "battibecco" tra i leader delle correnti vigenti, si capisce che "dobbiamo" zuzzare un altro contenitore, pieno però di parcheggi. La società bolognese, per il momento non chiede applausi.
massimo lugaresi