mercoledì 22 giugno 2022

Insieme nel Futuro

Di Maio rappresentava
 nel Movimento 5 Stelle, la componente istituzionale e soprattutto meridionale. Il suo "andreottismo" lo proiettava, con il consenso di Grillo, al livello più alto (?) nel calderone del movimento. Difficile capirne indole e soprattutto genere. Il suo ingresso in tre governi dissimili, ha svelato le vere stigmate rivoluzionarie. Rappresentare l'Italia all'estero (per ridere) ha costretto la politica alla resa. All'avvocato di Volturtara e poco più, ha però preparato un pacco degno dei migliori pallinari da autogrill. I 60 parlamentari che lasciano il M5S e si mettono sul mercato (libero) del parlamento, iscrivendosi nel nuovo gruppo di Gigetto, hanno creato l'ennesimo terremoto nel..Pd. Il segretario (?) Letta ancora "scosso" dalle vicende di Brigitte Macron, non sa, al solito, quali pesci prendere. Ci pensa Draghi anche lui con il freno tirato ed il ghigno acceso per arrestare la caduta del governo. L'unico a non dare segni evidenti di vita è Salvini. Stretto tra gli incompresnibili vagiti ministeriali dei Giorgetti, sta lentamente perdendo voti. Ha ragione Diba, diventato l'espressione più genuina del grillismo, se Conte vuole dare una possibilità al movimento, deve lasciare immediatamente il governo. L'Europa doveva distruggere Putin, si stanno sgretolando i paesi forti e cessano le comiche. Per "galleggiare" Gigetto ha indossato il salvagente della Nato. Dovevano aprire le scatolette dei partiti, non riescono ad entrare nemmeno nel bidone dell'indifferenziata. 
massimo lugaresi