skip to main |
skip to sidebar
In questi giorni ho pubblicato (volentieri) l'articolo di Roberto Biagini sui chiringuitos riminesi, molto meno mi è piaciuta la sua "battuta" sul referendum perso (solo) da Salvini. L'avvocato, giustamente, tutela anche le spiagge libere che invece il suo (?) partito vuole lasciare ai bagnini elettori. Per farla breve Roberto Biagini sta con Melucci. Non è (ancora) una colpa nel Pd. Biagini contesta, con molte ragioni e poche spiegazioni la "presunta" regolarità di questi graziosi bar sulla spiaggia con bevande ed..alimenti. A Rimini è scoppiata (si fa per ironizzare) una schermaglia all'interno dell'apparato elettorale piddino. I protagonisti sono Pari Confesercenti, rappresentante del "chioschismo" e Indino Confcommercio, una volta considerata di destra, oggi comodamente collocata da Letta. L'avvocato Biagini contesta la regolarità di queste strutture ed il loro utilizzo secondo le norme del Piano Spiaggia. Detto anche "Qual piuma al vento" essendo stato variato a piacimento del bagnino più potente. Devo però ricordare che l'amico Roberto, sempre Biagini, per dieci lunghi anni con Ravaioli e Gnassi è stato "delegato" al Demanio. Spettatore osservante. La difesa di Pari Confesercenti si basa (solo) sul fatto che erano previsti nel Piano Spiaggia. Verità, ad essere generosi, solo a metà. Nell'originale Piano Spiaggia violato più volte, i chiringuitos erano previsti solo in presenza della realizzazione (mai avvenuta) degli stabilimenti balneari. Avrebbero comportato una gestione unica della spiaggia, tra ombrelloni e bar. Melucci, nella "famigerata" variante, prima della fuga da Cesenatico, inseguito dagli ex compagni bagnini, ma condivisa dal Biagini assessore all'urbanistica, venne concessa la collocazione dei chiringuitos anche in assenza dello Stabilimento. Ho sempre nutrito forti e personali dubbi sulla legittimità dell'operazione. Ho visto di peggio, non è successo mai niente, in assenza di un Salvini da punire. Difficile capire lo strano intreccio (elettorale) tra il bagnino concessionario dell'area, comprendente anche il chiringuito e la licenza d'esercizio del barista.Tecnicamente il bagnino non potrebbe subaffittare la sua area e la concessione è limitata alla gestione ed affitto di ombrelloni e lettini. Parimenti l'attività di bar, svolta in maniera autonoma, aprirebbe un curioso conflitto. Si potrebbero chiedere lumi a Gnassi, ormai diventato anche per Repubblica il nostro Briatore. L'ultima (?) conquista è il Rockisland. Bravo Andrea, fai bene, se aspetti che Cagnoni lasci l'agognata poltrona, puoi ancora inaugurare (?) una decina di attività. A me i chiringuitos piacciono, la spiaggia così molto meno.massimo lugaresi