giovedì 2 giugno 2022

Nei Panni del Pd

Salvini inizia a preoccupare. Perso Luca Morisi, l'uomo (?) della social immagine, per una "disavventura" che nel Pd nessuno avrebbe mai menzionato, l'ingombrante segretario della Lega, ha subito il trattamento "speciale" riservato ai pericoli democratici. Non guardano in faccia a nessuno, anche Renzi&Famiglia lo hanno testato. Voteranno Si al referendum. Bisogna ammettere però che la propaganda di guerra ha potenzialità enormi, grazie alle intelligence di varia natura e genere. Presa troppo larga per arrivare allo "spettacolo" offerto da Vincenzo De Luca, plenipotenziario della Campania e del suo partito, prontamento adeguato ai rituali diversi. Ha scritto un libro, "La democrazia al bivio", dopo le esilaranti esibizioni che la pandemia gli ha permesso. Lo hanno fatto anche Veltroni e D'Alema. Dal perfetto osservatorio napoletano parla del Pd, non stranamente sempre alla guida della città, come a Rimini, molto più a nord. Aggiunge anche il pepe della giustizia, un condimento necessario quanto inutile per la palude burocratica che, nel più a sud, raggiunge vertici fantastici. Difficile immaginarlo, ma lo "sceriffo" provoca l'apice della goduria quando parla della guerra su procura, sempre democratica. 
 Con inarrivabile fiuto, capisce che la propaganda demopiddina, alleata dell'atlantismo Natodifensivo, ha perso dopo tre mesi di bugie anche vere. A Putin l'intelligence inglese nelle mani (sicure) di Boris, ha concesso solo tre anni di vita. Giusto il tempo per vincere e convincere anche il Mattino, giunto nelle vicinanze di Repubblica. Al governatore non manca il coraggio di scrivere, come fosse il Papa del meridione, che dobbiamo costruire anche nuovi rapporti, vincoli, forme di collaborazione con la Russia. Non contento, afferma una cosa terroristica: nessuno ha detto che nelle regioni russofone era in atto una pulizia etnica. Il libro sarà letto con preghiere in ortodosso in tutte le parrocchie piddine o sezioni democristiane. Finisce con il botto: Se c'è un mega yacht è di Putin, se c'è una mega villa in Toscana di proprietà di Zelensky non se ne parla. A Rimini c'e il pienone. Sono sempre bugie, la propaganda è la stessa. 
massimo lugaresi