lunedì 7 marzo 2011

Giorni Dopo

L'uscita del Colonello Cecchi sulle infiltrazione mafiose nel nostro territorio, confermata dagli ultimi avvenimenti, ha provocato quel poco che passa il convento, la politica e le istituzioni di contorno se la sono cavata con fastidiose omelie. Manca il riconoscimento di quello che esperti ed eroi sacrificati hanno sempre ripetuto, queste devianze funzionano e prosperano quando i sistemi che regolano il vivere civile diventano deboli, incerti, attaccabili. La questione è talmente importante, che non ci soffermiamo a commentare alcuni finti boatos associativi e sindacali, c'interessa il dato per ragionare seriamente sulla nostra realtà. Il fatto che Nud e Crud nella sua disneyland programmatica non abbia fatto cenno al tema, conforta l'esigenza di riflettere ed agire. Di solito gli allarmi di questo tipo quando vengono lanciati, il nemico è entrato in Città, aiutato forse involontariamente da una classe tra le peggiori sul mercato. Rispetto delle regole, non cedere alle costanti spinte che chiedono di variarle, adattarle, interpretarle ad uso e consumo, una politica autorevole che non sconfini nel padronato ed un ricambio autentico, elemento fondante del quale si nutrono le comunità democratiche. Va affermata la cultura della netta separazione tra eletti ed amministratori, ai primi competono le regole, i secondi le devono fare rispettare. La macchina comunale è diventata un risciò, lentezza esasperante per tanti, velocità per pochi.  Definire l'inutile pletora di dirigenti come bravissimi quasi splendidi è atto non commentabile, siamo diventati l'unico Comune che prende i soldi dalle tasche dei dipendenti, al Teatro dei Votanti, un ragazzotto già munito di robusto pass per il futuro, ha gridato che il suo Comune rimarrà aperto 24 h, un self al quale potranno attingere tutti, si è sbagliato con il ristorante.