giovedì 17 marzo 2011

IO LASCIO

Riportiamo senza commenti il Testamento Immobiliare di Ravaioli, chi lo ha scritto dovrebbe porgere 137 mila scuse, immigrati compresi.

Lascio la città profondamente modificata cresciuta in sicurezza, ricchezza e capacità d'impresa. Così il sindaco Ravaioli commenta i 12 anni di mandato caratterizzati da una stabilità amministrativa che ha permesso alla città di svilupparsi. Un cambiamento passato attraverso le grandi opere infrastrutturali (come via Roma), urbanistiche: la Fiera, il quasi Palacongressi e la Darsena ma anche commerciali come Ikea, MercatoneUno, Le Befane e i Malatesta che hanno profondamente cambiato l'aspetto del territorio. Un'amministrazione quella Ravaioli, insediata nel 1999, che ha iniziato a lavorare in una situazione urbanistica caratterizzata da una profonda frattura tra pianificazione comunale e quella provinciale ed è proprio dalla redazione del Psc, del Rue e del Piano Strategico, dice Ravaioli, che rilancia la rimini dei prossimi anni. Oltre 600milioni di euro gli investimenti dal 2001 ad oggi, che nel 2009 (causa patto di stabilità) hanno visto un brusco calo passando dagli oltre 77milioni del 2004 ai 22 del 2010. Una città divenuta meta turistica 12 mesi l'anno che ha investito, sottolinea il sindaco, su cultura e università tenendo sempre presente il sociale superando il 33% nella quota di spesa corrente dedicata al welfare.
Alla prossima amministrazione il sindaco lascia un tesoretto di circa 40milioni di euro già destinati per le grandi opere future. E i rimpianti? Soprattutto sui progetti (tanti) rimasti sulla carta o nelle intenzioni, come il teatro Galli, lo stadio, la nuova Questura, il lungomare, il piano spiaggia, la città delle colonie.