lunedì 7 marzo 2011

I Giovani

Lo dice Draghi, lo promulga Napolitano, non c'è giornalista che non attribuisca i movimenti di liberazione all'azione giovanile. Che dire poi dei politici che ogni giorno si riempono la bocca con questa invocazione, accostandola a scuola, ricerca, innovazione. A fronte di cotanto interesse e del niente che scaturisce, ci viene in mente la fine del cane che avendo più padroni è morto di fame. I nostri vecchi ci hanno insegnato che si campa di pane, scandalizzarci per le Ruby o per le violenze è molto chic. Lasciamo ai nostri figli/nipoti un debito colossale, una disoccupazione record, una pensione a rischio, nessuna prospettiva, sei processi a Milano ed uno più importante a Napoli, ci dovrebbero togliere il saluto.