sabato 29 settembre 2018

Finalmente

Finalmente si sveglia il wwf e richiama il sindaco alle sue responsabilità e prerogative ex art.54 del Decreto Legislativo n.267 del 18 agosto 2000 in relazione alla questione dei cacciatori lungo la ciclabile del Marecchia o sia di attivarsi presso gli organi competenti perché vigilino, reprimano, sanzionino, puniscano i cacciatori intemperanti che impallinano chi passa, in alcuni tratti fischiano i proiettili bisogna passare alla svelta a testa bassa, relata refero. Due episodi gravissimi inizio stagione venatoria in zona: uno appunto sulla ciclabile ed uno a Forlì. Allora, telegrafico aneddoto personale: molti anni fa ormai, fottuti cacciatori mi hanno centrato praticamente un maledetto proiettile cal. 308 Winchester mi è entrato dalla spalla sinistra, ha attraversato l'omero spezzandosi in due, e un pezzo ha deviato la traiettoria passando a 1 mm dal cuore mentre l'altro frammento ma non è andato a piantarsi in una costola un male della madonna sono salvo per miracolo, possibile mai!? Insomma dico: vale la pena rischiare la pellaccia per portare fuori i cani in bici schivando i proiettili? Io non credo proprio! "La caccia è contro la vita": ma non lo afferma un cazzone qualunque che scrive su un blog che pretenderebbe (esagerato?) pretenderebbe di salvare ("oooooh") una cittadina puntino sull'Adriatico che leggono poche decine di migliaia di persone bensì lo ha detto un pezzo da novanta del mondo dello spettacolo con un talento straordinario e con brani musicali notevolissimi limitatamente alla musica pop come Adriano Celentano molto tempo fa, sulla I rete Rai. E lo ha detto a milioni e milioni di attoniti telespettatori, perché al tempo la caccia era molto più diffusa di oggi; la qual cosa gli causò non poche critiche pilotate dalla lobby dei produttori di armi, cacciatori etc. Perché il settore muove un business notevole di armi e cartucce, in quanto un cacciatore per legge poteva possedere ed in effetti possedeva svariate armi da fuoco e ad ogni uscita sparava e spara diverse cartucce che poi deve ricomprare quindi un discreto business, e mettiamoci pure il vestiario, i cani, i viaggi in Italia e all'estero ma su tutti l'acquisto di armi anche se le armi da fuoco sono molto longeve e invecchiano lentamente, armi quasi centenarie ancora funzionano e circolano, e anche se il soldi grossi ritengo circolino per i nomi italiani di produttori di armi sul settore militare, sulle commesse pubbliche forze dell'ordine italiane ed estere etc., ricordo a tal proposito il clamore positivo orgoglio italiano che sollevò la maxicommessa di pistole alla polizia USA di una ditta italiana. Chiedo, fiumi d'inchiostro pregressi in materia, dibattiti quasi banali e scontati ormai essendo stato sviscerato tutto sulla questione, nonché alcuni referendum cilecca del partito radicale: oggi come oggi, con la sensibilità ambientale che c'è, è ancora tollerabile che persone abbiano come hobby di sparare contro un animale selvatico che vive la sua vita in totale relax e libertà!? In un Paese ed in una società che cura come un bebé il microcane di casa e diligentemente ne raccoglie le deiezioni!? Per me è lontano dalla sensibilità del tempo, una contraddizione, oltreché un abominio. In alcuni, pochi paesi, ma sempre più, la caccia è oggi illegale se dio vuole. Noi che puniamo a norma di legge chi pesta la coda al cane, salviamo e accudiamo tartarughe marine, ci interessiamo dello stress psicologico dei delfini da acquario come possiamo permettere che un cacciatore scarichi la sua doppietta sul corpo di un cinghiale che se ne va per i fatti suoi e lo fa "per svago", per divertimento... per passione!? "Ha la passione di sparare piombo caldo contro gli animali, si sfoga, il mondo bello perché è vario, e cosa sarà mai una scarica di pallini che ti lacera le carni e t'ammazza, suvvia!" E purtroppo questo tema mentre si portano avanti altre questioni relative ai diritti degli animali ossia la proibizione di sparare loro per svago, è un ormai di scarso interesse essendoci poi già stati referendum sconfitti sulla disciplina della caccia e per altre ragioni. E' un tema di cui non si parla praticamente più: il partito radicale ha un'attività limitatissima oggi, fra i pochi che si interessò fattivamente della cosa, gli animalisti sono più interessati ai macelli e anche giustamente per me da un certo punto di vista; quelli dei diritti degli animali si preoccupano degli animali d'affezione, dunque di quelli selvatici non si preoccupa quasi più nessuno e continuano a essere impallinati e ora anche le persone poi come sempre nulla di nuovo invero una quindicina di morti accidentali l'anno di media mi pare. E dalla politica c'è da aspettarsi poco in quanto la sinistra-sedicente ha la sua storica associazione venatoria e la lega recentemente si è detta favorevole ma su tutto direi, attenzione, preoccupazione per la manipolazione per cui i cacciatori ormai si propongono come una specie di vigili degli animali selvatici in ordine al loro numero, proliferazione e altro, per esempio chiedevano di poter sparare alle nutrie. Ma come puoi metterti nelle mani di chi si diverte ad ammazzare animali, un grande errore! 
In foto: quel maledetto proiettile del fottuto bastardo che mi ha colpito.
 Zobeta