venerdì 14 settembre 2018

Il Triangolone e la Nuova Delibera

Per chi vuole capire. Nessuno parla o scrive della Nuova Delibera di Giunta sul Triangolone. In base ai programmi, ormai decennali, doveva essere l'intervento più rappresentativo del famoso Water Front. Con la delibera l'AC intendeva stabilire il dovuto per le occupazioni in atto. Purtroppo, dopo la cessione "condizionata" al Comune, le cose si sono complicate. Per i pochi (?) che sanno ed i tantissimi che fingono, questa area è stata ceduta dallo Stato al Comune, previo versamento annuo permanente di circa 600.000 euro, con l'impegno di attuare le nuove opere ipotizzate entro tre anni dalla firma del contratto. Dopo, solo dopo, dopo, il Comune si accorge che la cifra è del tutto sproporzionata. Coinvolge l'Agenzia dell'Entrate per stabilirne il valore equo di affitto: più o meno 300.000 euro. La valutazione non viene riconosciuta congrua dall'Agenzia del Demanio, facendo anche capire che un contratto non è una chiacchierata al bar. A complicare ulteriormente la commedia sui canoni richiesti ai vari concessionari del Triangolone, si mettono anche alcuni di questi che contestano l'acquisizione dei loro manufatti. Pagare il canone richiesto, basato sul presupposto di manufatto acquisito, significherebbe riconoscere l'esproprio contestato. Parlo di esproprio, perchè stando agli interessati, nel passaggio voluto dallo Stato, questi manufatti erano stati identificati come privati. Un'altro elemento, per nulla marginale, è che il Comune ha iscritto il bene tra gli indisponibili dello stato, mentre gli avvocati dei concessionari ritengono trattasi di bene accidentale, quindi da iscriversi tra i disponibili. Non perdetevi, seguite, c'è un premio. Quest'ultima ipotesi obbliga il comune alla stipula di un contratto privatistico che, la legge, per le attività commerciali stabilisce nel famoso 6 più 6. Un'altro fatto che allontana la possibilità di un accordo con i concessionari, è la scadenza contrattuale fissata nel 2020. Data già contenuta nei contratti dei concessionari, firmati quando lo Stato era ancora proprietario. Aggiungendo che questi contratti con profilo statale, erano stati fisicamente rilasciati dal comune di Rimini, in qualità di gestore delegato dall' Amministrazione del Demanio Marittimo. Un bignami ed uno slalom sugli aspetti giuridici, tralasciando volutamente tanti particolari collaterali che avrebbero impedito la comprensione della storia. In questo guazzabuglio, al Sindaco, non potendo classificare Marina Centro come zona periferica, è impedita anche la raccolta delle firme per il..Triangolone scippato. Il peggio non ha mai fine a Rimini. Lo rivelerà presto perfino il Carlino: nel caos demaniale prodotto è Impossibile che il Comune possa rispettare il termine contrattuale del 2020. Tanto allora ci sarà un nuovo Sindaco e..Triangolone. Se invece vogliono usare la strada del Fada Hub, con terreni agricoli che diventano miracolosamente edificabili, mi fermo. Il governo del cambiamento starà alla larga da questa ulteriore patacca, la dirigenza scottata, fiutata l'aria, irrigidirà i passaggi per limitare le responsabilità. Chiudo, chiedendo inutilmente, come un progetto vitale per la città venga decapitato nel silenzio giornalistico e politico. I precedenti non sono incoraggianti: Aeradria.
PS Il Consiglio di Stato ha dato ragione ai concessionari