lunedì 22 ottobre 2018

Beppe

Ho sempre avuto una particolare simpatia per Beppe Grillo, da quando faceva comizi da piazza. Un grande. Ha saputo inventare dal niente un movimento rivoluzionario che sta cambiando il paese. Molti non vogliono ammetterlo, anche il Carlino è ancora reticente, si sente legato al patto Cavour. Ho visto, in streaming, il suo intervento al Circo Massimo subito dopo quello più attraente di Croatti, ritornato al "vecchio" Cardone come ghostwriter. Fa bene ha fatto sembrare la Sarti quasi onorevole. L'ingresso con la famosa "manina" è roba da spettacolo di altri tempi. In pochi minuti ha tratteggiato usando l'ironia il teatrino della politica attuale. Noi abbiamo cambiato il mondo...guardate a Conte cosa è successo in 4 mesi, era un ca.. di professorino, che faceva l'esegesi del diritto e ora è qui, ca... noi cambieremo il mondo" Quello che ha detto sulle "prerogative" del Capo dello Stato lo condivido. I giornali (piddini) lo hanno trasformato in un attacco a Mattarella. O trasformi la Repubblica in Presidenziale e corri il rischio di un Macron oppure dare al Presidente un diritto di veto è roba da democrazia spuria. Mai come adesso Esecutivo e Colle sono distanti. Figli e frutti di epoche, per quanto recenti, ma diverse "Nessuno mette in difficoltà Di Maio, solo io posso farlo, perché so tutte le cose vere ma non le dirò mai". Poi ha anche ricordato che presto verranno celebrate le esequie della sinistra. C'è un affollamento di preti in lista. Il clou è stato il racconto del primo incontro con Salvini ancora non baciato dal 32% degli elettori. Nella graduatoria politica di allora Beppe era superiore, aveva fatto piangere Bersani. Non so se il governo gialloverde sia quello sperato da Beppe, sono sicuro però che sia l'unico in grado di completare la "sua" rivoluzione. Non dimenticatevi però di Standard &Poor's.