giovedì 11 ottobre 2018

Resistenza

Sarà un favore elettorale però è indubbio che la Resistenza al cambiamento stia dando i primi risultati, pubblicati su Repubblica. Il Def è stato bocciato anche dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio, dopo la grandinata dei pezzi grossi: Bankitaklia, Fmi, Commissione Europea, Astemio e Mercati. La guerra dello spread sembra consolidare però la copia perfetta. Di Maio e Salvini, non arretrano, sembrano in perfetta sintonia. Le elezioni sono l'ultima carta. Sanciranno la sparizione delle cosiddette opposizioni italiane e ..Juncker. Avrete notato che la Merkel da tempo usa una tattica sconosciuta a Martina: sta zitta. Anche a Rimini si fanno le prove del futuro prossimo. La Provincia, come tutti gli enti inutili, sta tornando a nuova vita non avendo avuto il coraggio di sistemare le decine di migliaia di dipendenti, all'incirca una ventina di ..Ilva. Vivacchia non sapendo perchè. Credo sia una situazione tipicamente italiota. Fa comodo a tutti, è sempre un salotto con comode poltrone, per eventuali trombati. Gnassi dignitosamente si ritira dal gioco, sicuro di perdere e poi è troppo occupato a stabilire chi entra nel Teatro. Converrà fare pagare lo stesso biglietto per mantenere il Trc. Ne parleremo quando avranno finito di piantare gli alberi per oscurare il muro contro la ..Tosi. Dietro potrete sempre ammirare l'opera più stupida realizzata. Almeno cinque "periferie" venivano sistemate come il Borgo Fortunato. Incuranti di tutto i due Vice vanno avanti. Sono gli unici che non hanno niente da perdere, anzi le elezioni sistemerebbero definitivamente il quadro. Non dimenticate il conflitto d'interessi. il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro altra piacevole sorpresa, chiarisce: “Se noi vogliamo accettare uno Stato in cui le politiche economiche sono decise in base allo spread, in cui la finanza speculativa decide le politiche del governo, se è così tanto vale dare le chiavi a Soros a Blackrock e diciamo governate voi. Gli italiani hanno votato per cambiare”. La ciliegina sulla torta, sempre di Fraccaro, è che “Bankitalia ha perso credibilità” e che quelli dell’Ufficio parlamentare di Bilancio sono poco più che dei ragionieri. Insomma, una controffensiva in piena regola di fronte alle voci insistenti che parlano di un governo sull’orlo della spaccatura sulla manovra, con il ministro del Tesoro Giovanni Tria sempre più nel mirino. I conti con lui possono aspettare, poi c'è... il bersaglio grosso. Su Repubblica Gigetto ha ragione.

PS Gnassi riprova: Il Polo del Benessere fallito rovinosamente, viene riesumato con il Ben-Essere. A Miramare si toccano, per pura scaramanzia. Ci penserà Croatti a sistemarlo.