martedì 30 ottobre 2018

Nelle Mani del..Presidente

Fine dei giochi e nelle mani di..Mattarella. La manovra necessita della firma presidenziale in calce alla legge di bilancio. Un atto talmente burocratico che nessun giornale negli anni del regime piddino lo ha mai ricordato. Succedeva quando i governi erano scelti dal Colle. Il vulnus politico-istituzionale forse tenderà ad aggravarsi. Sia che il governo scelga la strada di una mediazione, facendo scendere il deficit o decida di andare allo scontro con una Commissione Europea sempre più indebolita. La scelta sarà nelle mani di Mattarella. Deciderà con la sua firma se la Legge di bilancio del governo gialloverde sarà dello Stato o meno. Questa volta niente è scontato, tanto meno sarà un mero atto formale come ci fosse ancora un Gentiloni. Il primo scontro c'è stato durante la formazione del governo, risolto con l'ingresso di..Tria al posto del "bocciato" Savona. La stampa piddina tifa perchè il Presidente rispedisca al mittente la manovra. Le ragioni dello sfioramento fanno ridere, ci sono precedenti a iosa. L'alibi del cosiddetto mercato anche. La borsa guarda con paura e rispetto altre potenze. Hanno riesumato anche l'Ufficio Parlamentare di Bilancio di cui nessuno ricordava l'esistenza. C'è un aspetto democratico, spesso ignorato: il consenso. Il governo gode di una maggioranza fortissima e nel paese i sondaggi dicono che sei italiani su dieci vogliono andare avanti, gli altri quattro mandano il Pd a ... Sarebbe un atto da muoia Sansone Salvini con tutti i filistei grillini. Finora il Presidente ha svolto il suo compito da perfetto notaio. Scommetto su (solo).. alcuni rilievi.
PS Fare piangere Gnassi ci è costato (ufficialmente) solo 40 milioni. Quel Teatro ha già sperperato almeno il doppio. Aspettiamo fiduciosi il Trc.