giovedì 25 ottobre 2018

Non comprendo

Io davvero non comprendo l'assessore alla polizia municipale che conduce una specie di crociata contro i negozi di alimentari bengalesi. Segnatamente manda gli agenti della PM a controllarli uno ad uno e fatalmente con controlli così serrati ogni tanto ne pesca uno che vende bevande alcoliche a minori. Allora quanti saranno secondo voi i minimarket alimentari bengalesi dispiegati fra mare e centro storico zona borgo marina perché ovviamente non è che possano permettersi gli affitti di c.so d'Augusto per quanto il nostro centro storico sia ormai commercialmente morto e credo che durante questo inverno assisteremo ad altre defezioni "eccellenti" dopo quella del grandissimo dottor Giorgio Armani, del grandissimo... come si chiama dài il padrone della Diesel... insomma ha lasciato la galleria in p.zza Tre Martiri... dopo la chiusura dell'immensa Dimar dischi, dopo la chiusura di La Moderna... e potrei continuare fino a stasera. Saranno fra mare e centro metti una trentina una quarantina non di più che fatturano cifre irrisorie che possono stare in piedi soltanto perché hanno esigenze minime, li potresti stoccare per quanto sono minuti in 30-40 in una stanza a vivere a pane e acqua per quanto sono forti e resistenti (tanto che sovente beccano qualche buon riminese che affitta un appartamento di 50 mq a 30 di questi giovanotti), cugini e antenati di quanti vennero qua durante la II GM a liberare la città dalla feccia nazista. Ebbene io credo che limitatamente a "bevande alcoliche" questi negozi fatturino rispetto alle decine di punti vendita dei marchi della grande distribuzione meno di un centesimo: vini, birre, alcolici e superalcolici si vendono per la stragrande maggioranza nei supermercati 100 volte 1000 volte in più che in questi negozietti "etnici" che incassano 300 euro al giorno stando aperti 12 ore, e senza sfruttare nessuno perché vi lavora il titolare, precisiamo. Allora se e voglio andare a funghi porcini vado in un bosco di querce, di faggi o di pini se sono in quota. Non vado in un canneto! Allo stesso modo se voglio controllare che non sia venduto alcol ai minori vado dove si vende alcol in grande copia, ossia presso i supermercati (avete mai visto un vigile dentro un supermercato è forse terra di nessuno ove tutto è concesso?), a meno di assumere che i supermercati siano più inclini al rigore di legge dei mini bengalesi, e questo presupposto è già stato bocciato dal TAR perché contenuto in un'ordinanza dello scorso anno avversa come sempre a questo immigrati scuretti di pelle o talora nerissimi, minuti di statura, tutti uguali che quando ne hai visto uno li hai visti tutti, che provengono da un paese poverissimo (vedi foto sopra) dove attenzione le nostre ditte specie tessili diciamo la Teddy vanno produrre i loro capi... capi di lusso pagando quello che si paga il lavoro lì ossia pochi euro al dì. Allora io mi sto rompendo che un assessore che come si sa non è originario di qui ma di un paese che ha conosciuto la dittatura degli Ayatollah e che ritengo sia stato accolto esule nel nostro paese non lui ma la sua famiglia debba perseguire una specifica etnia, tanto che sto pensando di segnalare la cosa all'Ambasciata del Bangladesh. E se cominciassero a perseguitare ivi le ditte italiane che porteranno pure lavoro ma a che prezzi!? Allora il solito finale: il negro che ti fa 10 figli che finiranno per diventare braccia per risollevare la nostra economia va bene; il bengalese che fa microimpresa e probabilmente rompe le scatole alla grande distribuzione attenzione non per entità del fatturato ma per mero esempio che è possibile un market alimentare che non sia Coop o Conad quello lo perseguiti e se continua così pur non avendo interessi nel settore io segnalerò la cosa all'Ambasciata del Bangladesh a Roma. 
Prof. Dott. NH Milo "Nemo" Pascale.