lunedì 22 ottobre 2018

Uomini e Donne

Ogni tanto tocca fare un punto della situazione. Che sia epoca di grandi stravolgimenti lo si è capito da un pezzo. Ma che pochi sappiano dove andare a pescare le risorse per cambiare, è un grande problema. Mi viene da pensare che quando non si sa che cosa fare, si deve almeno poter giocare. Ma per giocare bisogna essere capaci di capovolgere le situazioni, tornare bambini, immaginarsi vecchi, pensarsi defunti, immedesimarsi in un oggetto, una pianta, un animale... E, magari, immedesimarsi nell'altro sesso. Ho come l'impressione che le donne abbiano tentato per secoli e forse millenni di adeguarsi a un mondo maschile piuttosto cieco e sordo ai colori e ai suoni della realtà. Non hanno potuto diventare come loro.. Ma hanno assaggiato, sperimentato, troppo spesso subito l'atrocità che non l'uomo, ma il modello di maschio ha stabilito e universalizzato. Ora, se ciò è davvero avvenuto, e vogliamo continuare a giocare, credo sia giunto il momento di invertire i ruoli. È il turno del maschio (nel senso di un atteggiamento mascolino standardizzato) che provi a immedesimarsi nella femmina, tenti di capire i panni che lei veste, percepirne le percezioni, sprofondare nei suoi stati d'animo, coglierne i dolori... È un abisso che potrebbe dare un vertiginoso sballo a quegli uomini che non sanno più che ruolo impersonare, e come progredire... Questo non è certo un tema da post. Ma non c'è sempre bisogno di approfondire e psicanalizzare ogni cosa... Le donne però, in tutto questo, devono essere disposte al cambio di turno. Restando pienamente in gioco.
Arianna Adanti