domenica 1 maggio 2022

Energia Elettrica In Italia

Informazioni minime per chi vuole parlarne. Nel settembre 1969, su impulso del “Club di Roma” fondato nel 1968 per iniziativa di Aurelio Peccei, lo scozzese Alexander King ed altre personalità culturali iniziò si iniziò a pensare che il modo più corretto di perseguire lo sviluppo, era quello di presentare e analizzare le problematiche mondiali mediante l’uso sistematico di modelli globali. Seguì la pubblicazione di un rapporto, intitolato “The Limits to Growth”(I limiti dello sviluppo), che divenne poi un libro presentato al mondo a Washington il 12 marzo 1972. Nel rapporto si poneva, tra gli altri, anche il tema della produzione dell’energia, in termini sia di disponibilità delle risorse combustibili non rinnovabili: petrolio, carbone, gas naturale, nucleare e dei loro effetti negativi, che del conseguente inquinamento del pianeta produzione eccessiva di CO², accumulo di metalli pesanti, acidificazione delle piogge con conseguente alterazione climatiche ed assottigliamento dello strato di ozono. Già allora la SOSTENIBILITÀ, ossia “ risolvere armonicamente, nella realizzazione di qualunque opera e/o intervento le tematiche «Tecniche, Economiche, Ambientali, Sociali e Culturali», era al centro del dibattito. Può essere utile, come riferimento generale, ricordare che i governi di 193 Paesi membri dell’ONU si sono dati con l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, basato su 17 obbiettivi «Goals».



Gli obbiettivi possono sintetizzarsi in: 

 

      PORRE FINE ALLA POVERTA’

      LOTTARE CONTRO LA DISUGUAGLIANZE

      AFFRONTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI 

      COSTRUIRE SOCIETA’ PACIFICHE CHE RISPETTINO I DIRITTI UMANI 

E’ indispensabile sottolineare che in Italia o meglio in Europa, per garantire ai cittadini un futuro di libertà, come l’ hanno conosciuto dal dopoguerra ad oggi, si dovranno affrontare ed o assumere decisioni in merito a quale autonomia debba avere l’Europa e quale percorso debba compiere per ottenerla sul resto del mondo, su alcuni temi specifici:


      Energia

      Alimentazione

      ICT (Information and communications technology), particolare attenzione alla IA (Artificial intelligence)

      Difesa

 

Fatta questa premessa, il tema trattato, come indicato nel titolo, si limita all’energia elettrica in Italia, con qualche riferimento al contesto mondiale, nello specifico:

1.       Capacità Produttiva;

2.       Consumo;

3.       Considerazioni sul Futuro.

 

        1.  CAPACITÀ PRODUTTIVA  elettrica in Italia in MW nel 2020

(esempio la Potenza di una abitazione 3 kW è 0,0000003 MW) 130.000 MW=130 GW 


Capacità produttiva centrali elettriche in Emilia Romagna, 10 GW ( 10.000 MW) circa pari a circa 8,4 % della capacità Italiana 



Per avere consapevolezza della potenza elettrica   necessaria in Italia, con riferimento anche alla produzione da fonti rinnovabili, di seguito due grafici dei due mesi dell’anno con maggiore e minore richiesta di potenza elettrica nell’arco delle 24 ore ( media dei mercoledì del mese).

Nel mese di aprile la produzione da fonti rinnovabili copre tutta la richiesta di potenza durante il giorno, di notte alla mancanza del fotovoltaico suppliscono l’eolico e l’idroelettrico, senza pensare all’accumulo con batterie. C’è da rilevare che colpevolmente in questi anni è stato trascurato il potenziamento della produzione da centrale idroelettriche, in particolare l’accumulo.


La capacità produttiva in Italia nel 2020 era di 120.000 MW (120 GW)

                                                 Potenza assorbita nelle 24 ore                       

                    

                                     nei mercoledì di                 nei mercoledì di 

                                        gennaio 2020                    aprile 2020 

                                                           


Fortunatamente in Italia è presente una valida rete elettrica ad alta tensione ( 380 kV) gestita da Terna, che consente di trasferire energia elettrica da BOLZANO a PALERMO con PERDITE RIDOTTISSIME, con buona pace di quei partiti, che nel 1990, partendo da RIMINI, in modo strumentale, sollevarono il tema dei campi elettromagnetici a bassa frequenza per bloccare la realizzazione della seconda linea a 380 kV. 

 


Vale la pena ricordare che nel settore energia elettrica non si è verificata la vergogna del settore comunicazioni elettroniche (ex telecomunicazioni). La migliore azienda di comunicazioni elettroniche europea TELECOM oggi TIM, è attualmente in grande difficoltà per le scelte dei governi che si sono succeduti in Italia dal 1994 ad oggi, era un’azienda senza debiti nel 1996 (un’azione quotava 5 € circa), oggi ha un debito pari a 1,5 volte il fatturato e un’azione quota 0,30 € circa.

 

Tornando al tema energia elettrica, vale la pena evidenziare la vicenda della produzione con Carbone in Italia, in Europa e nel mondo, in quanto esemplificativa di come funzione il mondo, un conto sono le parole ed i documenti, un conto sono i fatti concreti.

 

In ITALIA sono presenti 8 centrali a Carbone, la Strategia Elettrica Nazionale prevede che entro il 2025 siano chiuse, la collocazione e la potenza delle centrali sono:

 

       Fiumesanto (SS)                            640 MW

       Monfalcone,                                   336 MW

       Torrevalda liga Nord                   1.980 MW  

       Brescia                                              70 MW

       Brindisi Sud                                2.640 MW   

       Sulcis                                              580 MW

       Fusina                                          1.280 MW

       La Spezia                                       600 MW

 

La potenza complessiva di 7.500 MW (7,5 GW)  rappresenta nel 2020  il  6% (7,5/120) dell’intera capacità produttiva elettrica Italiana pari a 120 GW, prima della guerra in Ucraina erano già state tutte fermate, ora non si sa.

 

In Europa le centrali a carbone sono 280 centrali per una potenza superiore ai 250 GW

 

Pianta con la dislocazione delle centrali a carbone in Europa, attualmente, tranne che in Italia tutte funzionanti.   



Produzione energia elettrica da centrali a carbone e da rinnovabili nel MONDO   

 


In Paesi, quali la Francia, la Svezia, ecc., la presenza di centrali a Carbone è limitata in quanto sono presenti le centrali nucleare a fissione, esempio classico la Francia con il 70 % circa.


2. CONSUMO  


L’ Autorità per l’energia elettrica ed il gas, con la Delibera EEN 3/08 del 20-03-2008 (GU n. 100 29.4.08 - SO n.107), ha fissato il valore del fattore di conversione dell'energia elettrica in energia primaria in 0,187 x 10−3 tep/kWh

Per valutare un sistema di produzione dell’energia nel tempo è necessario riferirsi  all’ EROEI  (Energy Returned On Energy Invested), (Energia Restituita sulla Energia Investita)

EROEI DEI SISTEMI DI PRODUZIONE PIU’ DIFFUSI OGGI

PETROLIO                                        30  

CARBONE                                      20-35

GAS NATURALE                           10-20

BIOMASSE                                      5-10

NUCLEARE FISSIONE                       50  

IDROELETTRICO                         20-200  

EOLICO                                               30

FOTOVOLTAIC0                                  8-9 (prima del 2011  4-5)

E’ altresì utile conoscere l’andamento dei consumi di energia elettrica in Italia nel tempo, si riportano quelli significativi dal 1930, in cui si usavano solo fonti rinnovabili, al 2020.

Nel 2020, per i diversi settori di attività risulta le seguenti percentuali di consumi:

 

      AGRICOLTURA (primario)           (2,2%)

      INDUSTRIA        (secondario)    (44,1%)

      SERVIZI              (terziario)          (30,2%)

      USO DOMESTICO                         (23,3%)

 

Percentuale consumi da energie elettriche rinnovabili ITALIA

Confronto tra dado rilevato e la previsione del Piano Azione Nazionale Energie Rinnovabili


 

 

CONSUMO ENERGIA ELETTRICA TOTALE NEL MONDO E PER TIPI DI PRODUZIONE   

 



3. CONSIDERAZIONI SUL FUTURO 


Sarà possibile rispettare l’impegno del 2050 di eliminare tutte le produzioni di energia elettrica da sorgenti fossili, eliminando anche la FISSIONE NUCLERARE?

 Per avere qualche possibilità si dovrà dare grande impulso alle COMUNITA’ ENERGETICHE

 La Direttiva sul mercato interno dell’energia elettrica (Direttiva UE 2019/944) che definisce la Comunità Energetica dei Cittadini (CEC), come sempre è stata recepita all’ultimo minuto utile dall’Italia, probabilmente Ministri scelti non per competenza non sono stati in grado di comprenderne la portata.

 ARERA (Autorità di regolazione per Energia Reti ed Ambiente) con delibera 318/2020/R/eel ha  dato seguito a quanto previsto dall’articolo 42bis, comma 8, del decreto- legge 162/19,  regolando le partite economiche relative all’energia elettrica condivisa da un gruppo di auto-consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente in edifici e condomini oppure condivisa in una comunità di energia rinnovabile (Allegato A alla medesima deliberazione 318/2020/R/eel). Purtroppo la burocrazia in Italia è impietosa e solo poche regioni hanno adottato delibere per favorire l’attuazione delle Comunità energetiche e tra queste non c’è ancora la regione Emilia Romagna.

La speranza è che i comuni non debbano avere un ruolo, non avendo personale in grado di comprendere questi argomenti.

 

Non ritengo valga la pena affrontare il tema delle centrali nucleari a fissione di IV generazione, in fase di progettazione, anche se l’Europa sembra le annoveri tra le fonti rinnovabili. E’ utile ricordare che in Italia quando si fece il referendum nell’1987 sul Nucleare, questo rappresentava il 4,4 % dell’energia consumata e solo il 2,5 % (1,5 GW) della potenza installata (si rimanda alle tabelle precedenti)

Per gli smemorati, (ministri, amministratori e cittadini in genere) di seguito, i quesiti dei tre referendum del 1987, indetti dal Partito radicale:

Quesito 3: «Volete che venga abrogata la norma che consente al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) di decidere sulla localizzazione delle centrali nel caso in cui gli enti locali non decidano entro tempi stabiliti? (la norma a cui si riferisce la domanda è quella riguardante "la procedura per la localizzazione delle centrali elettronucleari, la determinazione delle aree suscettibili di insediamento", previste dal 13° comma dell'articolo unico legge 10/1/1983 n.8)».VINSERO i SI con il  80,57%

Quesito 4: «Volete che venga abrogato il compenso ai comuni che ospitano centrali nucleari o a carbone? (la norma a cui si riferisce la domanda è quella riguardante "l'erogazione di contributi a favore dei comuni e delle regioni sedi di centrali alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi", previsti dai commi 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 della citata legge)  VINSERO i SI con il 79,71 %

Quesito 5: «Volete che venga abrogata la norma che consente all'Enel (Ente Nazionale Energia Elettrica) di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestione di centrali nucleari all'estero? (questa norma è contenuta nella legge n. 856 del 1973, che modificava l'articolo 1 della legge istitutiva dell'Enel)» VINSERO i SI con il 71,86 %

(I quesiti referendari n. 1 e n.2 riguardavano la giustizia, prevalsero i SI, ma non è cambiato molto)

Leggendo i quesiti referendari è facile comprendere che non ponevano l’interrogativo Nucleare SI o Nucleare NO, nonostante questo i governi che seguirono, decisero la dismissione delle centrali nucleari esistenti ed il blocco della realizzazione di quelle programmate, non si discusse più di costruire centrali nucleari secondo la vulgata, errata, che i referendum ne vietavano la realizzazione.

 Il futuro, dopo il 2050, ritengo abbia assoluto bisogno della FUSIONE NUCLEARE, cos’è? in parole semplici, si tratta di ricreare artificialmente il «Processo complesso che avviene nel Sole e nelle altre stelle, in cui attraverso la fusione di nuclei leggeri di due o più atomi, si crea un nucleo più pesante e contemporaneamente si ha il rilascio (produzione) di energia»

In Europa il progetto più interessante è ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), un consorzio mondiale che sta lavorando da anni al progetto Tokamak.

L’obbiettivo è quello di ottenere nel 2035 una reazione di fusione stabile di 500 MW prodotti per circa 60 minuti, per dare un’idea è paragonabile alla potenza che serve alla Provincia di Rimini e alla Repubblica di San Marino) costo , ad oggi, oltre i 20 miliardi di €,  di seguito alcune foto di Cadarache in Francia, il luogo in cui si sta realizzando la centrale.



Non è l’unica iniziativa al mondo, dopo oltre 40 anni di disinteresse, finalmente sembra che la FUSIONE NUCLEARE sia considerata da tutti come il futuro per la produzione dell’energia elettrica, è bene evidenziare che NON PRODUCE SCORIE RADIOTTATIVE, anidride carbonica e SI AUTOSPEGNE. 

Nel frattempo, si deve favorire:


       la nascita delle comunità energetiche, che incentiverà anche il risparmio nel consumo dell’energia elettrica

       la sostituzione delle caldaie a gas con pompe di calore alimentate elettricamente, che tra l’altro spesso sono presenti per raffrescare;

       La sostituzione dei fornelli a gas con piastre elettriche ad induzione;

       La promozione nelle scuole della cultura del risparmio energetico.


Il governo italiano, inoltre, dovrebbe dare degli obbiettivi da perseguire, comprensibili ai singoli cittadini, ad esempio una potenza massima per abitante per il 2050 come i 2000 W della Svizzera Infine, è importante affermare che la politica energetica sia fatta a livello Nazionale, essendo il territorio italiano un ambito minimo nel contesto mondiale e per evitare che se ne occupino degli incompetenti, come si sta verificando.


Rimini, 1 maggio 2022


Ing. Marco Moretti