Nel settembre 1969, su impulso del “Club di Roma” fondato nel 1968 per iniziativa di Aurelio Peccei,
lo scozzese Alexander King ed altre personalità culturali si iniziò a pensare che il modo più
corretto di perseguire lo sviluppo, era quello di presentare e analizzare le problematiche mondiali
mediante l’uso sistematico di modelli globali.
Seguì la pubblicazione di un rapporto, intitolato “The Limits to Growth”(I limiti dello sviluppo), che
divenne poi un libro presentato al mondo a Washington il 12 marzo 1972.
Nel rapporto si poneva, tra gli altri, anche il tema della produzione dell’energia, in termini sia di
disponibilità delle risorse combustibili non rinnovabili: petrolio, carbone, gas naturale, nucleare e dei
loro effetti negativi, che del conseguente inquinamento del pianeta produzione eccessiva di CO2,
accumulo di metalli pesanti, acidificazione delle piogge con conseguente alterazione climatiche ed
assottigliamento dello strato di ozono.
Già allora la SOSTENIBILITÀ, ossia “ risolvere armonicamente, nella realizzazione di qualunque
opera e/o intervento le tematiche «Tecniche, Economiche, Ambientali, Sociali e Culturali», era
al centro del dibattito.
Può essere utile, come riferimento generale, ricordare che i governi di 193 Paesi membri dell’ONU
si sono dati con l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile un programma d’azione per le persone,
il pianeta e la prosperità, basato su 17 obbiettivi «Goals».
Gli obbiettivi possono sintetizzarsi in: PORRE FINE ALLA POVERTA’
• LOTTARE CONTRO LA DISUGUAGLIANZE
• AFFRONTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI E
• COSTRUIRE SOCIETA’ PACIFICHE CHE RISPETTINO I DIRITTI UMANI
2. E’ indispensabile sottolineare che in Italia o meglio in Europa, per garantire ai cittadini un futuro di
libertà, come l’hanno conosciuto dal dopoguerra ad oggi, si dovranno affrontare ed o assumere
decisioni in merito a quale autonomia debba avere l’Europa e quale percorso debba compiere per
ottenerla sul resto del mondo, su alcuni temi specifici:
• Energia
• Alimentazione
• ICT (Information and communications technology), particolare attenzione alla IA (Artificial
intelligence)
• Difesa. Fatta questa premessa, il tema trattato, come indicato nel titolo, si limita all’energia elettrica in
Italia, con qualche riferimento al contesto mondiale, nello specifico:
1. Capacità Produttiva;
2. Consumo;
3. Considerazioni sul Futuro.
1. CAPACITÀ PRODUTTIVA
elettrica in Italia in MW nel 2020
(esempio la Potenza di una abitazione 3 kW è 0,0000003 MW) 130.000 MW=130 GW
3
Capacità produttiva centrali elettriche in Emilia Romagna,
10 GW ( 10.000 MW) circa pari a circa 8,4 % della capacità Italiana. Per avere consapevolezza della potenza elettrica necessaria in Italia, con riferimento anche alla
produzione da fonti rinnovabili, di seguito due grafici dei due mesi dell’anno con maggiore e minore
richiesta di potenza elettrica nell’arco delle 24 ore ( media dei mercoledì del mese).
Nel mese di aprile la produzione da fonti rinnovabili copre tutta la richiesta di potenza durante il
giorno, di notte alla mancanza del fotovoltaico suppliscono l’eolico e l’idroelettrico, senza pensare
all’accumulo con batterie. C’è da rilevare che colpevolmente in questi anni è stato trascurato il
potenziamento della produzione da centrale idroelettriche, in particolare l’accumulo.
La capacità produttiva in Italia nel 2020 era di 120.000 MW (120 GW)
Potenza assorbita nelle 24 ore Potenza assorbita nelle 24 ore
nei mercoledì di gennaio 2020 nei mercoledì di gennaio 2020
Potenza richiesta complessiva
Potenza prodotta in Italia
Potenza importata dall’estero
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Fortunatamente in Italia è presente una valida rete elettrica ad alta tensione ( 380 kV) gestita da
Terna, che consente di trasferire energia elettrica da BOLZANO a PALERMO con PERDITE
RIDOTTISSIME, con buona pace di quei partiti, che nel 1990, partendo da RIMINI, in modo
strumentale, sollevarono il tema dei campi elettromagnetici a bassa frequenza per bloccare la
realizzazione della seconda linea a 380 kV.
Rete elettrica 380 kV Terna. Vale la pena ricordare che nel settore energia elettrica non si è verificata la vergogna del settore
comunicazioni elettroniche (ex telecomunicazioni). La migliore azienda di comunicazioni elettroniche
europea TELECOM oggi TIM, è attualmente in grande difficoltà per le scelte dei governi che si sono
succeduti in Italia dal 1994 ad oggi, era un’azienda senza debiti nel 1996 (un’azione quotava 5 €
circa), oggi ha un debito pari a 1,5 volte il fatturato e un’azione quota 0,30 € circa.
Tornando al tema energia elettrica, vale la pena evidenziare la vicenda della produzione con
Carbone in Italia, in Europa e nel mondo, in quanto esemplificativa di come funziona, un
conto sono le parole ed i documenti, un conto sono i fatti concreti.
In ITALIA sono presenti 8 centrali a Carbone, la Strategia Elettrica Nazionale prevede che entro il
2025 siano chiuse, la collocazione e la potenza delle centrali sono:
• Fiumesanto (SS) 640 MW
• Monfalcone, 336 MW
• Torrevalda liga Nord 1.980 MW
• Brescia 70 MW
• Brindisi Sud 2.640 MW
• Sulcis 580 MW
• Fusina 1.280 MW
• La Spezia 600 MW
La potenza complessiva di 7.500 MW (7,5 GW) rappresenta nel 2020 il 6% (7,5/120) dell’intera
capacità produttiva elettrica Italiana pari a 120 GW, prima della guerra in Ucraina erano già state
tutte fermate, ora non si sa.
In Europa le centrali a carbone sono 280, per una potenza superiore ai 250 GW
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Pianta, con la dislocazione delle centrali a carbone in Europa, attualmente, tranne che in
Italia tutte funzionanti. La presenza di centrali a Carbone è limitata in quanto
sono presenti le centrali nucleari a fissione, esempio classico la Francia con il 70 % circa. Consumi di energia elettrica in Italia: L’ Autorità per l’energia elettrica ed il gas, con la Delibera EEN 3/08 del 20-03-2008 (GU n. 100
29.4.08 - SO n.107), ha fissato il valore del fattore di conversione dell'energia elettrica in energia
primaria in 0,187 x 10−3 tep/kWh
59,77 319.622 Gwh
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Per valutare un sistema di produzione dell’energia nel tempo è necessario riferirsi
all’ EROEI (Energy Returned On Energy Invested), (Energia Restituita sulla Energia Investita)
EROEI DEI SISTEMI DI PRODUZIONE PIU’ DIFFUSI OGGI
PETROLIO 30
CARBONE 20-35
GAS NATURALE 10-20
BIOMASSE 5-10
NUCLEARE FISSIONE
Ing. Marco Moretti