venerdì 13 maggio 2022

La Pace

Pace è la parola più usata e spesso abusata, come lo è stato il vaccino di Speranza. Una strana strategia usare una guerra per arrivare alla pace. Devo premettere che non è quella di Putin, ma la scusa di tutto l'Occidente presidiato dalla Nato. Hanno spinto e sovvenzionato un intera nazione, senza nessuna distinzione (?) a misurarsi con una potenza nucleare, abituata da decenni ad interpretare guerre fredde o caldissime ed uscirne vincitrice, senza badare però al gioco svolto. In questo scenario, hanno ingaggiato un presidente famoso per la sua irresistibile comicità nuda che ha carpito, come i grillini, il voto dei cittadini ridenti. Che poi i nostri eroi abbiano deluso, svilita ed offesa la fiducia conquistata è un altro discorso che lascio volentieri a Gigino, capo della corrente: prima il mio superbonus. Le armi all'Ucraina che arrivano anche per posta, secondo l'ultimo alibi della propaganda, servono per impedire che Putin invada  Georgia e Moldavia. La Russia viene ancora vista e raccontata con le stesse stigmate ed accenti dei film di 007 o di Stallone contro Ivan Drago. Ho visto solo Mosca, venti anni fa, presenziando ad una delle più famose fiere turistiche. Ho già detto che c'erano file di giovani interessati alla Riviera Adriatica, altra invenzione regionale per oscurare Rimini. Prima che ci pensasse il Pd. Quando non sanno più quali bugie usare, provenienti dalle intelligence assoldate, raccontano che Zelensky starebbe recuperando parte del territorio perso nei 77 giorni dell'Operazione Speciale ormai diventata storica. Vedo, leggo, ascolto sempre la stessa solfa. Irritante nella sua evidente distrazione delle masse beote ed atlantiche alla Berlusconi. Il migliore degli opportunisti. Eppure anche lui, con la scusa di salvare un impero imprenditoriale, fondato sulle frequenze consegnate dalla sinistra (?) ed oggi ripagate con gli interessi parlamentari, si è iscritto alla Nato dei vecchi. Se dovesse "sfilare" per Rimini il genere democratico prevalente nel Pd, ci sarebbero le ragioni per un allarme con le paillettes.
massimo lugaresi