giovedì 26 maggio 2022

Para Bellum

Si Vis Pacem. Questo è il motto di Putin, tra un tumore ed il tremolio di gambe e braccia. Il Piano di Pace italiano, preparato dall'atlantico Draghi ma consegnato da Gigetto e (naturalmente) anticipato da Repubblica, sembra sia invece una mossa per placare le insignificanti fibrillazioni interne alla coalizione per il raggiungimento del quorum pensionistico. L'Unione Europea, nota propaggine dei voleri americani, la considera un marchingegno all'italiana, per combattere le intemerate del Conte di Volturara o i filoputiniani pentiti. In realtà l'unica corrente (seriamente) interessata ad un accordo è quella della sinistra ancora presente e sofferente nel Pd, con l'aiuto (sincero) del Papa. Questo connubio difficile da valutare elettoralmente "turba" la quieta, inavvertibile presenza di Letta. Il gioco (atlantico) del Pd è delegato alla stampa di contorno. La componente contraria rimane per ora piuttosto coperta, lo dimostra a Rimini il silenzio di Chiamami Melucci e della garrula Lia Celi. Credo però ci sia nel Pd un "contrasto" su alcuni progetti decisivi. Sono lasciti del Principe. Il successore merita però la fama di ascoltatore cordiale e corretto. Corre molto, sempre presente, deve ancora mostrare la (sua) proposta per la Città. Se ci fermiamo al Monopoli siamo sempre nella nebbia da Castello. Appoggiare i monopattini e le turbe pedonali della Nipote, non credo lo porti lontano nel tempo. Il primo impatto è stato positivo, deve smettere di delegare la turba dilettantesca. Gli effetti del comunismo che ha "spadroneggiato" nella cultura italiana si rianimano in occasione della guerra voluta per procura da Biden, senza accorgersene. Il Mad è Putin. I vecchi extraparlamentari, mestatori nelle piazze, con qualche bomba per fare rumore, sono liberi ed accasati nelle migliori borghesie giornalistiche ed imprenditoriali. Quasi tutti fortemente atlantici. Sono i saccenti predicatori televisivi al servizio della Nato, da loro amata. La caduta di Zelensky è perfino fragorosa. Non lo cita più nessuno, stanno uscendo faticosamente dai bassifondi di Mariupol verità scottanti. Non appare però lo "scontento" ucraino, sembrano tutti felici di morire. Quando avremo notizie più sicure sul destino mercantile della ex Questura del Gabibbo, il Monopoli diventerà più interessante. Un altro supermercato fa sempre gola a tanti. Però sarà perfettamente integrato nell'ambiente circostante. Non si sentirà solo. 
massimo lugaresi