I Conti e la Resa

Siamo alla Resa dei Conti. Il maledetto sistema tolemaico che "prevede" il Pd al governo con il contorno dei pianeti a cinque stelle frantumate, qualche berlusconino in prestito garantito, la grande stampa che non legge più nessuno, si sta sgretolando a colpi di bugie intercettate. Draghi mostra il (vero) volto del "banchiere" disposto a tutto. Il ghigno è diventato dantesco e la politica delle mance che sembrano uscire dalle sue tasche occidentali, raggiunge i fasti delle commedie goldoniane. A sinistra del Pd si intravede ancora l'enorme prateria, una volta affollata. Si sente qualche rumore incoraggiante. Al momento la frequenta Landini, sindacalista a gettone e l'apparizione di una vecchia icona del giornalismo d'inchiesta come Santoro. Il segretario (?) del Pd che non ne azzecca una tra Jus della Scuola e Zan a casaccio, vaga come un Salvini, però citofona solo Repubblica. La posizione "centrista" del partito che ha ereditato i galloni della sinistra, ma dimenticato i rubli della Russia Madre è roba da Calenda ed il sempre presente duo Renzi& Boschi. Propone il salario minimo al posto del reddito dei compari grillini ed il taglio del cuneo fiscale invece di un superbonus. Indebita concorrenza alla destra ormai capitanata dalla Meloni. Lo si capisce dalle offese che le geniali influencer, sempre piddine, riversano. I partiti si stanno sistemando ai blocchi di partenza della gara elettorale. A chi rimane Draghi? Salari, Ius scholae, diritti, cannabis: il Partito democratico non vuole farsi trovare impreparato quando l’autunno inevitabilmente si scalderà. Il lunedì dopo la Notte Rosa con la partecipazione dei virgulti delle seconde e forse terze generazioni da sbarco, è stato un annunciato successo. Le offese sono perdonate, solo qualche Rolex è volato silenziosamente. Non risultano morti ed i lamenti sono giustamente riccionesi. Neanche la Sindaca sembrava convinta, ma quando una Ong attracca dove ca..vuole, puo esserci un ordine rispettato? Lamorgese è un ossimoro. 

massimo lugaresi