venerdì 22 luglio 2022

I Quotati

Lorenzo Cagnoni, nato Rimini nel lontano 39, ha anticipato alla stampa, ossequiante anche il Palas, i contenuti del piano strategico 2022-2027 approvato, senza mormorii, dal CdA. I vertici di Italian Exhibition Group hanno incontrato i tremendi giornalisti. Si è parlato di obiettivi e strategie future, di difficoltà (?) come l'incauto, pubblicizzato da un ventennio, collocamento nella Piccola Borsa e l'integrazione con Bologna. Eufemismo tipicamente piddino, per nascondere una fusione utile solo a nascondere i debiti felsinei. I deludenti e rideludenti risultati del collocamento nella borsa gradita ai padroni della regione, diventano insostenibili per gli azionisti di fiducia, sempre piddina. La Fiera intanto diventa un parcheggio scambiatore, gradito ai promoter del lungomare, privo di servizi. La Nipote sembra potere fare quello che non è mai stato concesso allo Zio. Le elezioni però sono andate stupendamente, ne riparleremo forse tra quattro anni, se ancora rimane la percezione turistica di Visit Rimini. Predisporre un Piano Strategico è opera "riservata" ad Ermeti. Sognare ricavi da 267 milioni e pienoni è un obbligo statutario. I parcheggi, per andare al mare, aiuteranno l'ardua impresa. L'applauso dei giornalisti, in ascolto adorante, è scattato per doverosa consuetudine. Cagnoni (sembra) poco disponibile, dopo 30 anni di dominio assoluto ed incontrastato, a lasciare la Presidenza al Principe di una Rimini Sparita. Gnassi dovrà lanciare la solita "fortunata" monetina per scegliere tra Parlamento e Fiera. “Peggio di così non poteva andare” sembra siano le parole del migliore sindaco mai eletto, riferite ad una collocazione disastrosa. Non possono accusare la guerra di Putin. 
massimo lugaresi