giovedì 27 ottobre 2022

Era un Aeroporto

L'ultimo colpo di teatro di una amministrazione, uscita dal settembre nero in stato d'apprensione, è stata una pseudo analisi dell'importanza (sparita) dell'Aeroporto dedicato, come tanto altro, a Fellini. Una impostazione zeppa della solita enfasi e nebbia cara a Gnassi. L'aeroporto non funziona e mai lo farà, perchè la Citta di Rimini ha perso funzione e (prime) posizioni, nelle scelte turistiche. Continuare a negare che il prodotto sia fuori dal mercato, è politica da struzzi..democratici. Peggio è dare colpa agli altri. Nei tempi d'oro del turismo riminese, l'utenza aeroportuale era seconda solo ai tre, quattro scali nazionali. Numeri creati dalle grandi agenzie europee. Hanno rinunciato a vendere Rimini, non per un sabotaggio, attribuibile a Putin, ma semplicemente perchè le domande sono calate paurosamente. Per capire l'ordine di grandezza di quello che è avvenuto, si analizzino i numeri delle Baleari, un tempo grande competitor della costa romagnola. La distanza è siderale, come quella della mia Juve dal gioco del calcio. Non è recuperabile, ma aiuta a riflettere. Non pretendo atti di contrizione, aboliti dal vangelo del Pd. Personalmente credo sia il risultato di una classe politica, imprenditoriale e sindacale che si è cullata (da sola) su allori e rendite sparite. E'ostaggio e nello stesso tempo benefattrice di categorie economiche, rappresentanti il niente. Per concludere sull'aeroporto, sorvolando su tanti aspetti, voglio ricordare che gli aiuti pubblici, al vaglio della magistratura per un decennio, sono stati prescritti, non assolti.
massimo lugaresi