lunedì 10 ottobre 2022

L'Opposizione a Rimini

Argomento vecchio ed una ragione delle batoste subite dal centrodestra. L'ultima sembrava una partita contro il ..Napoli odierno. Il proverbio più citato dal Pd per la Meloni è che il buongiorno, con la mano alzata, si vede dal mattino. A Rimini, trascorso il primo anno della nuova legislatura, si può dire che tutto è come prima? Il sindaco cerca di uscire dal "ghetto" gnassiano, una prigione colma di errori e scambi. Lo aiuterà il nuovo governo che spazzerà legami indissolubili. Abbiamo fatto scuola. Dalla spiaggia alla fiera e confcommercio, passando tranquillamente al turismo. Non cito scuola, sanità e..prescrizioni. Si ripete stancamente quello che è successo negli ultimi venti anni. L'unica novita è il cambio direzionale nell'ammiraglia informativa. Il centrodestra è assente ingiusticato. Le forze che lo compongono esistono con numeri ridotti e vengono occasionalmente trainate dai successi del leader di turno. Snobbate dai cittadini nelle amministrative locali, permettono ad un centrosinistra "miscelatore" di generi e garantiti, mai così malridotto, di vincere agevolmente al primo turno. La propaganda rodata, tocca tutti i punti nevralgici del potere cittadino, sempre determinante. Dove non arrivava il Principe c'era (c'è) il favoloso duo Barnabè&Bronzetti. La speranza è che prima o poi (qualcuno/a) a Roma se ne accorga ed imponga ai padroni delle candidature che non possono usare la politica solo quando c'è da decidere la loro..candidatura. Non contano un ca..in città. Gli interlocutori socio-economici, dialogono solo con il "potere", anche quelli (tanti) provenienti dall'altra sponda. Il rapporto con l'opposizione è una miserevole finzione. Se così non fosse, ogni tanto, terminata l'era Camporesi, una modesta interrogazione, fosse anche seria, verrebbe fuori in consiglio comunale, con l'adesione ed il lavoro di tutta l'opposizione. Mancano i temi o la voglia? Bastano gli zingari e via Ducale? La scusa, sempre usata, è quella degli organi d'informazione che non riportano chi si oppone. Parzialmente vero, ormai sono abituati ai marciapiedi rotti o le lampadine mancanti. Gnassi in dieci anni, particolarmente negli ultimi decisivi, ha realizzato il film come regista, produttore e coreografo. Il lungomare è servito per la distrazione delle masse. Si accorgeranno anche di questo, il futuro prossimo non sarà quello del Principe che faceva e disfava come voleva. Manca la strategia per l'emergenza. Troppi nodi da sciogliere, mentre l'unica rivoluzione è stata di natura commerciale. Il turismo ha pagato di riflesso. Chiudo: rimane solo la speranza, finora vana, che accada qualcosa. Una "pacchia" per il centrosinistra, con l'impressione che sia un fortino destinato a diventare inespugnabile con le forze d'assedio attuali. Speri che accada un miracolo elettorale come è successo in quasi tutto il paese. Un giudizio sereno non può dire che Rimini sia terra di nessuno, ma solo di pochi ..eletti.
massimo lugaresi