mercoledì 14 dicembre 2022

Garantisti

L'indagine, quasi sparita dai radar dei giornaloni, derubricata (subito) come marachella, ha trovato una sgradita ospitalità nella propaganda piddina. Hanno attribuito le malefatte, ma benpensate, alla corrente "dalemiana" nell'Articolo Uno. A sinistra sono caduti dal pero, mostrando ovvia sorpresa per quello che è avvenuto. Ancora da accertare la vastità degli aderenti. Rimango (per forza) nel campo del garantismo ed uso il condizionale anche se un giudice (terzo) ha trovato ragioni sufficienti per mantenerli al chiuso. Per loro non si scatena "la nazionale della giustizia", non hanno speso due milioni nelle intercettazioni calabre. Sono sicuro, vista la manovalanza colpita, che un affare così grosso abbia protettori molto in alto. L'allarme sui "giochi" del Qatar aveva colpito (volutamente) solo Matteo Renzi. Il business della solidarietà da sbarco è un boccone troppo ghiotto e protetto per non celebrare le nozze con i sacchi delle monete. L'ultimo anno del Pd è un calvario. Prima la Meloni, poi la Schlein, mentre Conte si aggira sul corpo esanime del partito come l'avvoltoio dei voti. Tranquilli ex compagni ed amici democristiani prevalenti, Fazio, governatore di Bankitalia, ha detto che la Banca Centrale è autonoma, credo da questo governo. Con l'altro del "superiore" Draghi era una inutile precisazione. Cosa possono dire a sinistra del Pd? Si avvalgono della facoltà di non scrivere, ma azionare la Gruber. L'immagine dell'Europa, sfregiata dalla guerra e le inevitabili (?) sanzioni è quella inginocchiata alla Nato e perfino al traballante presidente della nazione più pacifista. Dall'Ucraina i nostri giornalisti non sentono grida e proteste. 
E' ora di cessare un conflitto che non può trovare vincitori, ma solo vinti. 
massimo lugaresi