mercoledì 7 dicembre 2022

La Guerra dei Pos

Non credevo che per tentare (disperatamente) di abbattere un governo finalmente eletto dai cittadini, si potesse usare la Guerra dei Pos. Da una parte i garantiti, meglio stipendiati d'Italia, con un Governatore nominato dal Presidente della Repubblica, a sua volta rinominato da una maggioranza sparita e sconfitta, dall'altra (solo) la Giorgia Meloni. Il drone bancario ha puntato Lei. Un breve sunto per anticipare il commento sulla "prevedibile" rotta di collisione tra Bankitalia e Governo. I rilievi, ammettendo e concedendo siano corretti, per la loro infima importanza nel complesso di una manovra che dovrebbe salvare il paese dilaniato dalle sanzioni alla..Russia, sono strettamente, volutamente e solamente, Politici. Il motivo per portare la nuova coppia  dell'antagonismo sociale in piazza? Il sindacato a 5 Stelle. Non ci posso credere, rimane però più sopportabile della fine democratica. Meglio riconoscere, nel crepuscolo della vita, che non ho capito niente o mi hanno fregato. Il mio attuale insegnante, il barbuto Dagostino, prevede che i rilievi di Bankitalia diventeranno una pioggia di critiche. Il Governatore è in scadenza. Il prossimo non frequentava il Nazareno. Non è finita: nella solita predica al centrodestra che vola nei sondaggi, la Meloni viene "gentilmente" avvisata che per l'Europa (termine più vago di Pd) il Pos + Contante sono armi nucleari che una nazione appecorata e sconfitta, non può usare. Le basi Nato sono permesse. Per essere più precisi ed evitare incomprensioni, l'ineffabile Balassone, capo servzio struttura economica di Bankitalia, pezzo grosso, credo precario, nell'audizione parlamentare, ha acceso la miccia e per farsi capire meglio, ha attaccato duramente anche la Flat Tax. Pregherei la Ducetta di fare prima una potatura credibile nella Rai e poi passare, alla fine del necessario spoil system, alla Banca per antonomasia, con gli stipendi più alti nel mondo dei fortunati. 
massimo lugaresi