lunedì 12 dicembre 2022

Giornalismo Critico

Dopo i conduttori a senso unico della 7 e Rai 3, giornalisti con l'elmetto ucraino che trasmettono da tranquille stanze alberghiere, quirinalisti in ginocchio, devo inserire nella casella propaganda anche i critici sportivi, culturali e cinematografici. Aldo Grasso (senza allusioni), scrive naturalmente per il Corriere più (una volta) importante. Una sua opinione nel campo dello spettacolo televisivo, poteva essere l'inizio di una favola o la fine. Nel campo calcistico, il concorrente, è un certo Sconcerti che commenta le partite ed i mondiali, dopo lo svolgimento, non sbagliando mai il pronostico. Commedie tipiche dell'italianismo da operetta, con la mascherina. Lo sperimentato humour radical chic di Grasso ha colpito Conte nella versione Camaleconte. Lo accusa, però gentilmente, nel caso diventi più piddino che pentastellato, di giocare di sponda. Ultrapacifista putiniano non piccariano, che invia armi a Kyiv, compagno di Landini e Confindustria, dei senzatetto e della massoneria. A proposito, l'amico Cecconi, interpellato, smentisce. Un vero populista, sensibile ai sondaggi, ma diverso da Salvini. Lo demolisce, con la consueta ironia che costringe gli scarseggianti lettori ad una flebile risata, se hanno la tessera della Schlein. Il tranquillo e sconosciuto professore, secondo il "critico" truccava il curriculum per pavoneggiarsi. Ora è diventato un "guerrigliero" costringendo Di Battista all'esilio. Sta seccando le riserve elettorali del Pd. Il partito che negli ultimi venti anni ha quasi sempre governato, alle volte fingendo bene di farlo, oggi per la prima volta minaccia i giornali di mettere in cassa integrazione i fedeli cronisti. Conte, nelle vesti sandiniste, spesso indossate dall'ambasciatore Papa Francesco, continua la battaglia per il mantenimento del Reddito di Sopravvivenza (sua), alle volte anche delle famiglie. Usa tre milioni di bonifici mensili per aiutarne, se va bene, la metà. E' tornato il rischio Mes, quello che Draghi affermava di avere  scongiurato. Dopo due mesi di governo, stanno cercando di addossare colpe decennali al Premier eletto ma influenzato. Soumahoro e Articolo Uno, dependance piddina, accelerano la scomparsa dell'ultimo miscuglio politico. La caduta dei regimi ha provocato sempre dei disastri. Le più colpite sono le Gazzette dell'informazione. Anche quella sportiva continua a "menare" con le intercettazioni sulla mia Juve. C'erano anche quelle di Inter e Milan, ma non facevano audience. Poi sono arrivate le docili prescrizioni che nemmeno l'attento Biagini ricordava. Si è rifugiato nella Libera Spiaggia con Melucci? Il Sindaco non è geloso.
massimo lugaresi