martedì 6 dicembre 2022

Le Battaglie del Pd

Netflix curerà le riprese del Congresso Pd, Stephen King, mago dell'horror, la regia del film ad episodi. Franceschini ha anticipato (ancora) Gnassi e si è accodato alla candidata che ha promesso però di iscriversi a quello che verrà. Per il Partito Democratico, nell'ultima (fallimentare) versione, è rimasta la Battaglia del Pos. Una delle più cretine ingaggiate negli ultimi anni. La partecipazione dell'elite culturale è stata unanime. La guida spirituale, leggermente astiosa, è affidata a Massimo Giannini, il "romanista" direttore della Stampa. Il giornale degli Agnelli che odia la Juventus. Non stupitevi se hanno intercettato anche vicende ironiche ma familiari. La Giorgia Meloni gioca con l'opposizione migliore al mondo. Concede le briciole del Pos ed i famelici cagnolini dell'informazione, pensano di avere vinto anche questa guerra da bar. Draghi dopo la "scoperta" che il Pnrr, un cappio che lega l'Italia ai voleri europei, è solo alla metà del percorso, mentre il tempo concesso dal "tailleur" Von der Lyden è terminato. Triste fine di Monti2. Nei paesi in regola, da sempre, con il fisco, non esistono limitazioni del contante, nello stesso tempo le banche non rallegrano i bilanci con i servizi. Una sinistra da rifare, iniziando dalla cancellazione dell'ultima edizione, imposta da Repubblica. Ne usciranno, con il tempo, almeno tre. Ci vuole la ruota di scorta.  Suvvia Giannini, l'ho vista alquanto alterata, nel comodo ritrovo dei piddini di casa Fabio Fazio. Il clubino di Rai3, mantenuto con i soldi dei contribuenti, "sfodera" ogni sera la rappresentazione del regime in fuga. Gli schizzi del rancore escono dagli schermi televisivi. Intanto per rallegrare il Made in Italy della giustizia, il sicuro processo alla Juve, verrà "spostato" a Milano. Se fosse così, sarebbe un passo avanti dopo la retromarcia con Palamara. Bisognerebbe imporre alle banche di azzerare le commissioni per importi ridicoli. Lo poteva fare Draghi? 
massimo lugaresi