domenica 18 dicembre 2022

La Crimea

MI alzo "schifosamente" presto, ho tempo ma meno voglia di leggere (quasi) tutta la propaganda, tralasciando però quella riminese. Fai presto, un giornale vale l'altro. Le notizie sembrano quelle della fuga dall'ultimo
 regime. Anche gli atti che compiono, dagli stipendi milionari di Hera, nata per liberalizzare il mercato, fino alle piscine da 10 milioni, sempre con vasca da 25 mt, in cambio di un ingombrante parco viserbese, sono incomprensibili. Mancavano i festosi pienoni? Arrivati. A parti invertite, sempre più lontane, nella " Stalingrado" riminese, il Carlino di Barnabè, verrebbe alluvionato da lettere munite anche della durissima risposta. Possono fare come vogliono e devo ammettere che lo fanno, bene. Importante che in ogni nuova opera compaia un..Conad. I parcheggi, secondo il codice di vita piddina, possono aspettare. Sono quelli che raccontano la "loro" guerra e mostrano le cooperative braccianti di Soumahoro come nel Novecento di Bertolucci. L'ex premier britannico, l'insultato per Brexit, ha lanciato a Zelensky un amichevole suggerimento che poteva essere inviato anche prima. Sul WSJ la bibbia democratica americana, traccia una via (unica) per la pace, invitando Zelensky ad abbandonare Crimea e Donbass, referendate, ma non riconosciute come filorusse. La ragione della guerra, iniziata ben oltre gli otto anni fa. Invita l'ex comico, oggi mimetico, ad abbandonare anche le pretese esorbitanti che mettono il traballante Biden di fronte a scelte, per lui incomprensibili. Gli attori principali di questa guerra sono il dittatore russo e quello turco. L'America è solo fornitrice di materiale e mercenari, per continuarla. La scelta di un presidente democratico, grazie alla velocità dei postini, è stata pericolosa. Non si lascia la valigia più potente al mondo, nelle mani di una debole e traballante figura. Questo è il nodo da affrontare. Sarebbe un'altra sconfitta e da tempo coltivo il sospetto che le tragedie ucraine siano il sequel dell'ennesimo "ritiro" afgano. Non possono perdere anche quella su procura e compiere un'altra fuggiasca figura. Il parere di Boris Jonshon, viene condiviso anche da Henry Kissinger, lo stregone delle guerre. Dagospia, ormai icona dell'intelligence italiana, ha lanciato l'ennesima accusa a Mad Vlad, simpatica definizione di Putin. Secondo il blog della raccolta politica indifferenziata, il Dittatore russo voleva (tutta) l'Ucraina, inutile fare una proposta di pace con il rischio venga accettata. Ci stiamo abituando al freddo ed alla clausura economica. Un pò meno allo stipendio dell'Homus Hera. 
massimo lugaresi