domenica 2 aprile 2023

I Ritardi di Draghi

Attaccare la Meloni sui ritardi del Pnrr è un piacere (grande) che fate al Premier eletto. Il banchiere, dopo la necessaria esperienza nelle banche d'affari americane, è approdato alla Bce. L'organo che decide più di Gentiloni. Ha goduto di una sconsiderata ammirazione, per cui ogni apparizione, condita da rudi e perentorie affermazioni/ordini, veniva colta come messaggi di fede. In realtà non ha fatto (quasi) niente. Ha pensato che a lui avrebbero approvato anche Disney Chanel? La Meloni, dotata di una furbizia popolare, lo ha inchiodato con un perentorio: Il Pnrr non l'ho scritto io. Repubblica è quasi in lutto. Sono queste le ragioni del lungo colloquio con Mattarella. Se al Pd "tolgono" anche il mito Draghi, rimane solo la Elly. Poca roba. Il governo sta facendo un lavoro certosino, mentre i sindacati preparano un altro sciopero (ridicolo) nel settore pensionati garantiti. Naturalmente la propaganda "descrive" l'incontro come un favore alla Giorgia. Quando smetteranno di raccontarci bugie, non solo virali, la sinistra sparirà nel grillismo. MarioPio, già canonizzato, secondo Dagospia, si è rotto la protuberanza. Non vuole passare come capro espiatorio, per quelli che lo hanno cacciato, giustamente. Terminate le paure sulla guerra per procura, ormai sparita dai titoli televisivi e visto, anche a destra, che non è molto conveniente continuare sulla strada del pensiero americano, viene introdotto il "nuovo" terrore: presidenzialismo. Sarebbe un notevole passo in avanti in direzione di quella democrazia che si è fermata nelle mani piddine. Questo sarà il leit motive nei prossimi mesi. Spero che l'atlantica Giorgia non receda. La Russa merita un bavaglio. 
massimo lugaresi