martedì 11 aprile 2023

Massimo Cacciari

Di Silvio Berlusconi si comincia a parlare al passato. Non sono solo i suoi tanti problemi fisici, naturali ad una certa età, quanto la fine di una strepitosa carriera politica. Massimo Cacciari è uno dei pochi commentatori, saggista e (poco) presenzialista televisivo che offre sempre spunti interessanti. Ha il pregio, raro di non emettere banalità: Berlusconi verrà ricordato come il primo sintomo della crisi democratica. Forza Italia è stata formata in pochi mesi, ingaggiando, come per il Milan stratosferico, il meglio dei fuggiaschi dalle altre squadre, decimate da Mani Pulite. Sciaguratamente, la risposta al berlusconismo è stata affidata alla giustizia democratica, mentre il centrosinistra, diventato, ovviamente Pd, avrebbe dovuto incalzarlo con proposte che interessavano i cittadini, al pari di quelle, innovatrici del Cavaliere. Succede con la 3 cittadinanze, ha già spaccato il partito. Sembra di assistere ad alcune partite, dove giocano per perdere. Non parlo della mia Juve, ha però un rapporto scandaloso con il "Sistema" imperante. La spinta (lieve) ma visibile anche da un arbitro volutamente orbo, con la complicità evidente del Var, attesta la poca credibiltà rimasta. Berlusconi venne aggredito (facilmente) da un consorzio giudiziario. composto dai soliti giornali compiacenti che pubblicano in anticipo gli avvisi emessi per tutelare gli interessi dell'indagato. Il gigantesco conflitto d'interessi era l'arma per addolcirlo al punto di servire sul piatto della maggioranza, ritornata nelle mani del Pd, i 40 onorevoli (?) necessari.  Le politiche fiscali, salariali, lavoro e strategie industriali che il "berlusconismo" prometteva, erano rivoluzionarie. Non rimaneva che colpirlo fiscalmente prima di finirlo..eroticamente. Aveva predisposto una squadra di governo non paragonabile a quella della Meloni. Eccellenze in tanti settori. Dal primo Novanta fino a quasi oggi, Berlusconi ha influenzato le altre forze politiche, che sono state succubi della sua presenza e potenza finanziaria. I Fratelli d'Italia che, adesso, imperversano, elettoralmente con la Giorgia, sono stati
 "sdoganati" dal Cavaliere. La stessa Lega deve molto a Berlusconi. L’influenza culturale sulle forze di derivazione socialista e social-democratica è stata enorme e assolutamente deleteria. Sciaguratamente hanno scelto di contrastare Berlusconi sul piano giudiziario e morale invece di quello politico. Era portatore di un conflitto d’interessi, mai visto prima e mai affrontato. Il gioco è sempre stato tra "professionisti" della politica. Lui si proponeva e vinceva come imprenditore. Le destre italiane per allearsi e governare con lui sono state costrette ad avviare processi di ristrutturazione interna. Perché non ha trovato il famoso erede? Perché la sua forza, il carattere nazional-popolare, la potenza economica lo rendevano insostituibile. Il vero delfino era Renzi. Altro che si è giocato tutte le noci come il famoso Bacuc. Gli sono rimaste però le palme arabe. 
massimo lugaresi